“Non poteva farlo” Liliana Resinovich: sporto denuncia verso il tecnico “Sector Jack”, cosa è stato scoperto
Il caso di Liliana Resinovich riemerge con nuove rivelazioni sulla frattura vertebrale scoperta durante l'autopsia, mentre il fratello contesta la tempistica e denuncia il tecnico coinvolto.
Il caso di Liliana Resinovich, 63enne scomparsa a Trieste e ritrovata deceduta il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, sta riacquistando attenzione mediatica. La trasmissione “Chi l’ha visto?” del 14 maggio 2025, condotta da Federica Sciarelli su Rai 3, ha dedicato un segmento alla vicenda, che continua a suscitare interrogativi. Un nuovo particolare è emerso riguardo alla frattura di una vertebra riscontrata durante l’autopsia, un elemento che potrebbe cambiare le prospettive sul caso. Durante il programma, Sergio Resinovich, fratello della vittima, ha espresso la sua sorpresa per la rivelazione, sottolineando che la frattura sarebbe stata causata accidentalmente da Giacomo Molinari, il preparatore anatomico coinvolto nell’esame autoptico, noto sui social come “Sector Jack”. Questo tecnico, attraverso un canale Youtube e un profilo TikTok ora chiusi, aveva condiviso informazioni sul suo lavoro in obitorio, ma ora è al centro di una controversia legale.

Il contesto della scomparsa di Liliana Resinovich
La scomparsa di Liliana Resinovich ha avuto luogo in un contesto di incertezze e preoccupazioni, che hanno coinvolto non solo la famiglia ma anche l’intera comunità di Trieste. La donna era stata data per dispersa prima di essere ritrovata senza vita, il che ha sollevato numerose domande sulla dinamica degli eventi. La sua morte è stata inizialmente considerata un mistero, con varie teorie che si sono susseguite nel tempo, alimentando l’interesse dei media e del pubblico. L’autopsia ha rivelato diversi elementi che hanno contribuito a gettare ulteriore luce sulle circostanze della sua morte, ma molte domande rimangono irrisolte. La scoperta della frattura alla vertebra ha riacceso i riflettori sul caso, portando alla luce possibili errori o negligenze che potrebbero aver influito sulla ricostruzione dei fatti. Le implicazioni legali e le dichiarazioni del fratello di Liliana hanno aggiunto ulteriore complessità a una vicenda già intrisa di mistero.
Le dichiarazioni di Sergio Resinovich
Sergio Resinovich, il fratello di Liliana, ha dichiarato la sua incredulità riguardo alla tempistica della rivelazione della frattura vertebrale, esprimendo dubbi sulla veridicità di quanto affermato dal tecnico dell’autopsia. Durante la trasmissione di Federica Sciarelli, ha evidenziato come la notizia sia emersa solo dopo tre anni e mezzo dalla morte della sorella, il che lo ha portato a considerarla sospetta. Sergio ha sottolineato che il preparatore anatomico avrebbe dovuto informare immediatamente le autorità competenti riguardo all’incidente, per garantire una corretta gestione della situazione. La sua affermazione ha acceso un dibattito sulle procedure seguite durante l’autopsia e sulla responsabilità di chi lavora in tali contesti. La querela presentata nei confronti di Giacomo Molinari per falso è un passo significativo nella ricerca della verità, riflettendo la determinazione di Sergio di fare luce su una questione che ha segnato profondamente la sua vita e quella della sua famiglia.
Le implicazioni legali e le reazioni pubbliche
Il caso di Liliana Resinovich non è solo una questione di cronaca nera; è anche un tema di rilevanza legale che coinvolge procedure e responsabilità nel settore medico-legale. La querela di Sergio Resinovich contro Giacomo Molinari pone interrogativi sulla professionalità e l’etica del lavoro svolto dai tecnici in obitorio. La notizia della frattura vertebrale ha generato una serie di reazioni tra il pubblico e gli esperti del settore, molti dei quali hanno sollevato critiche sulla gestione dell’autopsia e sulla comunicazione delle informazioni. La comunità locale, colpita dalla tragedia, continua a seguire il caso con attenzione, sperando che nuovi sviluppi possano fornire chiarezza e giustizia per Liliana. Inoltre, questo caso ha attirato l’attenzione dei media, evidenziando l’importanza di una corretta informazione e di risposte tempestive da parte delle istituzioni coinvolte. La questione di come vengono trattati i casi di morte sospetta è diventata un argomento di discussione più ampio, ponendo l’accento sulla necessità di maggiore trasparenza e responsabilità in ambito medico-legale.