“Marco Poggi ha cambiato versione” Garlasco, nuove dichirazioni dopo il ritrovamento dell’impronta di Sempio vicino al corpo di Chiara

Marco Poggi rivede la sua testimonianza sull'eventuale presenza di Andrea Sempio in cantina, mentre emergono dubbi sull'inchiesta a causa di impronte non chiaramente attribuibili.

Negli sviluppi di un caso che ha suscitato grande attenzione mediatica, Marco Poggi ha recentemente rivisto le sue affermazioni riguardo alla presenza di Andrea Sempio nella villetta di via Pascoli. Questa modifica delle dichiarazioni ha riacceso l’interesse sulle indagini che si sono protratte per quasi due decenni, mettendo in luce aspetti poco chiari e sollevando interrogativi sulla conduzione dell’inchiesta.

Marco Poggi e la nuova testimonianza

Durante un’interrogazione, Marco Poggi ha rivelato un dettaglio inedito riguardante Andrea Sempio, che in precedenza non aveva mai menzionato. Secondo Poggi, Sempio potrebbe non essersi limitato a frequentare solo la stanza del computer e la sala TV della villetta, ma potrebbe anche essere sceso in cantina. Questa affermazione ha colto di sorpresa gli investigatori e ha aperto a nuove interpretazioni sui movimenti di Sempio all’interno della casa.

Le parole di Poggi, sebbene vaghe, pongono interrogativi sulla completezza delle testimonianze raccolte fino a questo momento. La possibilità che Sempio avesse accesso a diverse aree della casa, inclusa la cantina, potrebbe influenzare il corso delle indagini. Le dichiarazioni di Poggi, infatti, sembrano contraddire la narrazione precedente e potrebbero suggerire ulteriori dinamiche non ancora esplorate dagli inquirenti.

Impronte e indagini della scientifica

Un altro aspetto critico emerso dalle indagini riguarda le impronte rinvenute nell’area delle scale della villetta. Sono state identificate impronte appartenenti a un carabiniere che era entrato senza guanti, insieme ad altre che corrispondono a quelle di Marco Poggi, residente legittimo della casa. Questo elemento ha sollevato ulteriori interrogativi sulla validità delle prove raccolte e sulla conduzione delle indagini.

Il Nucleo investigativo di Milano, sotto la direzione di Antonio Coppola e Fabio Rufino, ha effettuato un confronto tra le impronte di Sempio e quelle rinvenute nella villetta, ma non senza suscitare dubbi. Alcuni elementi cruciali sembrano essere stati trascurati nel corso degli anni, alimentando sospetti sulla gestione complessiva dell’inchiesta. La presenza di impronte non correlate al principale sospettato potrebbe indicare che l’indagine ha bisogno di una revisione approfondita per garantire che tutte le piste vengano seguite e che le prove siano analizzate con la massima accuratezza.

Le implicazioni per l’inchiesta

Le recenti rivelazioni da parte di Marco Poggi e le anomalie riscontrate nel processo di raccolta delle prove pongono interrogativi significativi sul futuro dell’inchiesta. L’idea che ci possano essere elementi trascurati per un periodo così lungo è motivo di preoccupazione sia per gli investigatori che per la comunità. La revisione delle testimonianze e delle prove deve avvenire con scrupolo, al fine di garantire che la verità emerga in modo chiaro e definitivo.

Un’analisi accurata delle circostanze e dei dettagli emersi potrebbe non solo chiarire la posizione di Sempio, ma anche rivelare eventuali lacune nell’operato degli inquirenti. La trasparenza e l’accuratezza sono essenziali in un caso che ha già dato vita a molteplici speculazioni e discussioni nel corso degli anni, e ogni nuova informazione potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere appieno la dinamica degli eventi in questione.