“Le impronte non lasciano dubbi” Garlasco, le nuove indagini rivelano quante persone c’erano sulla scena del crimine

Nuove analisi di Enrico Manieri rivelano impronte di almeno due persone sulla scena dell'omicidio di Chiara Poggi, suggerendo nuovi sviluppi nelle indagini e possibili elementi a favore della difesa di Alberto Stasi.

La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, un caso che ha tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli esperti, si arricchisce di un nuovo elemento grazie all’intervento di Enrico Manieri, un tecnico bresciano specializzato in Bloodstain Pattern Analysis. Le sue recenti scoperte potrebbero modificare significativamente le dinamiche del caso, suggerendo la presenza di un secondo individuo sulla scena del crimine.

Le analisi di Enrico Manieri

Enrico Manieri, noto per il suo lavoro in diversi processi giudiziari, ha dichiarato di aver identificato un’impronta di scarpa diversa da quella dell’assassino già noto, associato a un modello di scarpa Frau numero 42. Manieri ha evidenziato come questa nuova impronta presenti caratteristiche distintive, in particolare per quanto riguarda la sua forma e la tassellatura, che corrispondono a un paio di scarpe ritrovate a Groppello Cairoli. Queste scarpe sono state scoperte all’interno di un fosso, insieme ad alcuni indumenti, suscitando l’interesse degli investigatori e degli esperti.

Secondo Manieri, l’analisi dei tasselli di questa impronta rivela una zigrinatura verticale, simile a quella riscontrata sull’impronta presente sul muro del luogo del delitto. Egli ha specificato che ci sono sette tasselli con una struttura identica, il che potrebbe suggerire l’intervento di un’altra persona durante l’evento criminale. Questa scoperta getta nuova luce sulla complessità del caso e sull’eventualità che non si sia trattato di un omicidio isolato, ma di un’azione compiuta da più individui.

La possibilità di un secondo individuo

Manieri ha espresso la sua opinione riguardo alla presenza di almeno due persone sulla scena del crimine, sostenendo che le evidenze raccolte supportano questa teoria. Ha sottolineato che la gestione del corpo e il trasporto dello stesso avrebbero presentato notevoli difficoltà per un singolo individuo, specialmente in un’area ristretta e difficile da manovrare. La sua analisi si basa su elementi concreti, tra cui la diversità delle impronte e le dinamiche riscontrate. Manieri ha anche informato la difesa di Alberto Stasi, il principale sospettato, affinché possa considerare queste scoperte a suo favore nel corso del processo.

Il nuovo reperto emerso

Recentemente, è stato scoperto un nuovo reperto che potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini. Un capello di tre centimetri è stato estratto da un sacco azzurro della spazzatura rinvenuto nella casa di Garlasco. Questa scoperta è avvenuta durante un incidente probatorio disposto dal Gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito delle nuove indagini sul caso di Chiara Poggi. Il capello sarà analizzato tramite microscopi da esperti, come Denise Albani e Domenico Marchigiani, con l’obiettivo di estrarne un profilo di DNA nucleare. Questa nuova evidenza potrebbe fornire ulteriori informazioni sul caso e contribuire a chiarire le circostanze che circondano l’omicidio.