“Dentro o fuori si decide oggi” Alberto Stasi, convocato dai giudici: potrebbe cambiare tutto

La Suprema Corte si pronuncia sul caso Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi, esaminando la validità della semilibertà e le obiezioni della Procura di Milano.

La questione di Alberto Stasi, un nome che ha segnato la cronaca italiana, torna al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria. La vicenda si riferisce all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua abitazione a Garlasco. Dopo un lungo percorso di indagini e processi, la Suprema Corte di Cassazione si prepara a esaminare le obiezioni sollevate dalla Procura generale di Milano, che mettono in discussione la legittimità di alcune decisioni precedenti riguardanti il caso. Gli sviluppi attesi potrebbero avere un impatto significativo sul futuro di Stasi, attualmente in regime di semilibertà.

Garlasco, i giudici decidono su Alberto Stasi

La Suprema Corte si trova di fronte a un’importante decisione riguardante l’ammissibilità di un’intervista rilasciata da Alberto Stasi al programma televisivo “Le Iene”. Questa intervista, andata in onda il 30 marzo, è stata contestata dalla Procura, che sostiene che non fosse autorizzata e non rientrasse nelle motivazioni previste per la concessione di permessi premio. Secondo la normativa vigente, le sole ragioni accettabili per tali permessi includono motivi familiari, culturali o lavorativi. La Procura afferma che l’intervista non rientra in nessuna di queste categorie, evidenziando una violazione delle regole che potrebbe giustificare l’impugnazione dell’intero provvedimento di semilibertà.

Il ricorso sarà esaminato in un’udienza definita ‘cartolare’, in cui non è prevista la presenza fisica delle parti coinvolte. I giudici possono decidere di rigettare il ricorso e mantenere il regime di semilibertà per Stasi, oppure di annullare la decisione, rinviando il caso al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Quest’ultimo dovrà rivedere la questione tenendo conto delle osservazioni espresse dalla Cassazione. Questo passaggio rappresenta un momento cruciale nel procedimento legale, con la possibilità di rivedere decisioni già assunte e di aprire nuove strade per l’analisi del caso.

Analisi degli indizi e nuove prove

Parallelamente alla questione della semilibertà, il procedimento penale continua a evolversi. È previsto un nuovo incidente probatorio per il 4 luglio, durante il quale verranno analizzati tamponi raccolti durante l’autopsia di Chiara Poggi. I laboratori della Polizia scientifica di Milano hanno già esaminato vari materiali, tra cui trentaquattro fogli di acetato recuperati nella villetta della vittima, ottenendo profili genetici che corrispondono sia a Chiara Poggi che ad Alberto Stasi. Tuttavia, la difesa di Stasi ha richiesto ulteriori accertamenti su una traccia definita “sporca”, la numero 10, rinvenuta sulla parte interna della porta dell’abitazione di via Pascoli.

Questi accertamenti potrebbero fornire nuovi elementi che, sebbene non alterino radicalmente la narrazione consolidata, potrebbero arricchire le informazioni a disposizione degli inquirenti. Il caso continua a suscitare un acceso dibattito nell’opinione pubblica, rimanendo uno dei più controversi della cronaca italiana. A diciassette anni dagli eventi, la questione di Garlasco non ha perso la sua attualità, mantenendo alta l’attenzione sia della magistratura che dei media.