“L’esame del tampone è stato ripetuto” Garlasco, svelati gli esiti degli esami bis: chi era presente sulla scena del crimine
Nuove analisi sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi potrebbero rivelare un profilo genetico maschile ignoto, aprendo a indagini su possibili complici dell'omicidio e nuovi sviluppi nel caso.
Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi stanno per fare un passo significativo con i risultati attesi delle analisi sul tampone orofaringeo della giovane. Questi esami, condotti nell’ambito dell’incidente probatorio, potrebbero rivelare importanti elementi per la risoluzione del caso, particolarmente se dovesse emergere nuovamente un profilo genetico maschile sconosciuto. In tal caso, si renderebbe necessaria un’ulteriore ricerca per identificare il portatore del cromosoma Y associato a questo profilo.

Le analisi del Dna e le nuove piste investigative
Nelle prossime ore si attende il rilascio dei risultati relativi a cinque prelievi effettuati sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi. Questi esami sono fondamentali per capire se il profilo genetico maschile, classificato come «ignoto», risulti ancora presente. Se confermato, questo elemento potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini. La Procura di Pavia ha già messo in luce l’importanza di questo profilo, suggerendo che potrebbe essere collegato a un possibile complice di Andrea Sempio, uno degli indagati principali del caso. Le indagini potrebbero quindi seguire una nuova direzione, con l’obiettivo di rintracciare l’individuo legato a questo profilo genetico.
La questione del profilo «ignoto» riporta alla luce anche la figura dell’amico suicida di Andrea Sempio, che potrebbe avere avuto un ruolo nella vicenda. Questo sviluppo ha riacceso l’attenzione su diverse piste investigative che erano state inizialmente trascurate. I pubblici ministeri, infatti, stanno esaminando la possibilità che ci siano complici coinvolti nell’omicidio, ampliando così il raggio d’azione delle indagini.
Il contesto legale e le figure coinvolte
Andrea Sempio è attualmente indagato dalla Procura di Pavia, ma non è l’unico al centro dell’inchiesta. Anche Alberto Stasi, che all’epoca dei fatti era il fidanzato di Chiara Poggi, è stato coinvolto nella vicenda e sta scontando una pena di 16 anni di carcere. È importante sottolineare che né Sempio né Stasi sono riconducibili al profilo genetico maschile emerso dalle analisi, il che complica ulteriormente il quadro investigativo. Le autorità sono quindi chiamate a considerare altre potenziali linee d’indagine, esaminando ogni dettaglio e possibile collegamento che possa emergere dalle nuove analisi.
Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi continuano a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli esperti. Ogni nuovo sviluppo, come quello atteso con i risultati delle analisi del Dna, potrebbe avere un impatto significativo sull’evoluzione del caso e sul destino di coloro che sono coinvolti. La ricerca della verità si conferma un obiettivo primario per le autorità, che non smettono di indagare su ogni possibile pista.