“Avviata un’indagine verso di lui” Cosa è successo ad Allen, il bimbo scomparso e ritrovato: le ultime informazioni dagli inquirenti
Il ritrovamento del bambino scomparso a Ventimiglia mette in luce interrogativi sulle indagini, con un testimone indagato per omissione di soccorso e la necessità di chiarire le dinamiche dell'accaduto.
La recente scomparsa di un bambino di cinque anni dal campeggio di Ventimiglia ha attirato un’attenzione significativa, nonostante il lieto fine della vicenda. Le indagini sono ancora in corso e le autorità stanno cercando di chiarire i punti oscuri dell’accaduto. Le fonti investigative indicano che, sebbene ci siano domande urgenti, il quadro generale della situazione stia diventando sempre più chiaro.

Il piccolo è scomparso venerdì sera mentre si trovava con la sua famiglia presso il campeggio, lasciando i genitori e gli operatori in uno stato di profondo sconforto. Le ricerche sono iniziate immediatamente, nella notte tra venerdì e sabato, e sono state coordinate dai carabinieri e dai vigili del fuoco. Gli operatori hanno perlustrato meticolosamente il territorio circostante, che si estendeva dai casolari sulle colline di Latte fino a vari bacini irrigui e aree rurali. Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, i cani molecolari hanno anche tracciato delle piste, portando gli investigatori a concentrarsi su alcune aree vicine al luogo in cui il bambino è stato poi ritrovato la mattina di domenica, rannicchiato tra i cespugli.
A confermare l’ipotesi che il bambino non si fosse allontanato di molto dal luogo del ritrovamento, è stato l’esame degli spostamenti possibili, e il fatto che la zona fosse stata già perlustrata senza esito durante la notte. Gli inquirenti hanno quindi ipotizzato che il piccolo si trovasse in quella posizione da diverse ore, forse incapace di chiedere aiuto o di muoversi a causa di uno stato di shock. Un contributo cruciale è stato fornito dallo psicologo Roberto Ravera, che ha suggerito di concentrare le ricerche in luoghi riparati, come cunicoli o punti isolati, che sono comportamenti comuni tra i bambini affetti da autismo. Ravera ha descritto una sorta di “congelamento emotivo” che potrebbe aver consentito al piccolo di resistere e rimanere immobile e silenzioso.
Attualmente, le indagini hanno portato a un’indagine formale contro Pierluigi Dell’Anna, considerato un testimone chiave. Questo individuo è indagato per omissione di soccorso, poiché avrebbe incrociato il bambino due volte dopo che si era allontanato dal campeggio, senza allertare immediatamente le forze dell’ordine. La sua abitazione e la sua automobile sono state perquisite prima del ritrovamento del bambino, poiché la sua testimonianza non è sembrata del tutto coerente agli investigatori.
Dell’Anna ha dichiarato di aver agito in buona fede durante un lungo interrogatorio. Il suo avvocato, Giampiero Martini, ha affermato che il suo cliente è “tranquillo”, anche se ha vissuto momenti di grande sofferenza a causa della mancanza di credibilità delle sue affermazioni. Si attende ora la conclusione delle indagini per valutare eventuali azioni legali a tutela del cliente.
Nonostante il sollievo generale per il ritrovamento del bambino, restano aperti diversi interrogativi sulle dinamiche delle ore che hanno seguito la scomparsa e sulle eventuali responsabilità di coloro che avrebbero potuto intervenire tempestivamente. La vicenda, sebbene si sia conclusa positivamente, ha sollevato questioni importanti su sicurezza e responsabilità nel contesto di eventi simili.