Com’è morto davvero il famoso dj italiano: rivelati i risultati dell’autopsia e le cause del decesso

La morte del deejay Michele Noschese a Ibiza solleva dubbi su presunti abusi da parte della Guardia Civil, mentre la famiglia chiede chiarezza e annuncia azioni legali contro le autorità.

Il dramma legato alla morte di Michele Noschese, noto nel panorama della musica elettronica con il soprannome di “Godzi”, ha suscitato un forte scalpore sia in Italia che in Spagna. A soli 35 anni, il deejay è deceduto sabato mattina a Ibiza durante un intervento della Guardia Civil in un complesso residenziale situato in Carrer de Lausanne. La famiglia di Noschese richiede ora chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla sua morte, con la possibilità di un omicidio che viene discussa apertamente.

Un testimone oculare, una donna spagnola che vive nello stesso palazzo, ha descritto gli eventi in modo drammatico. Secondo quanto riportato, intorno alle otto del mattino, diverse persone si trovavano nel giardino richiamate da urla e confusione. La donna ha raccontato di aver visto Michele sul balcone, mentre inseguiva una ragazza. Questa, nel tentativo di fuggire, ha scavalcato un divisorio per raggiungere un altro balcone, quello dell’appartamento dell’anziano Xavier. Michele la seguiva da vicino, creando una situazione potenzialmente pericolosa per entrambi. In quel frangente, alcuni testimoni hanno gridato a Michele, chiedendogli cosa stesse facendo. È in questo momento che è comparso Xavier, che ha chiesto ai presenti di contattare la polizia, mentre Michele ha risposto affermando che l’avrebbe chiamata lui stesso.

La testimonianza della donna, che ha scelto di rimanere anonima, sarà fondamentale per le indagini in corso. Ha dichiarato di parlare italiano fluentemente grazie a una lunga relazione con un napoletano. Gli inquirenti spagnoli hanno in programma di ascoltare anche circa trenta testimoni oculari, tra cui Raffaele Rocco, un amico intimo di Michele e commerciante a Ibiza. Rocco ha fornito una ricostruzione toccante degli eventi, affermando di aver visto Michele esalare l’ultimo respiro mentre era ammanettato su un letto, urlando disperatamente di voler essere lasciato libero.

La morte di Michele Noschese e i risultati dell’autopsia

Le indagini condotte dalla Guardia Civil sono attualmente in corso, ma la famiglia Noschese ha sollevato forti dubbi riguardo alla condotta delle autorità, in particolare sull’autopsia eseguita. Giuseppe Noschese, padre di Michele e ex primario del Trauma Center dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha denunciato che l’esame autoptico è stato effettuato in modo “frettoloso” e senza la presenza di un perito di parte, il che solleva interrogativi sulla sua validità. L’autopsia ha rivelato la presenza di sostanze stupefacenti nel corpo di Michele, ma non sono state riscontrate lesioni provocate da percosse, un elemento che la famiglia considera cruciale per comprendere le circostanze del decesso.

La famiglia ha deciso di contestare ufficialmente la ricostruzione fornita, con l’intento di chiarire cosa sia realmente accaduto nei momenti precedenti alla morte di Michele. Non è ancora chiaro se il comportamento del deejay fosse influenzato da sostanze stupefacenti o da un disagio psicologico. Tuttavia, rimane il dolore per la perdita di un giovane artista apprezzato nel panorama della tech house, e la necessità di ottenere risposte precise su un caso che ha scosso l’opinione pubblica.

Le reazioni e l’impatto del caso sulla comunità

Mentre le indagini proseguono, il caso di Michele Noschese ha sollevato un ampio dibattito in Italia riguardo all’operato delle forze dell’ordine in situazioni delicate. La comunità musicale e i fan di Michele si sono uniti nel cordoglio, esprimendo il loro shock per un evento così tragico e inaspettato. I familiari di Noschese stanno preparando una battaglia legale per ottenere la verità e fare luce su un episodio che ha segnato profondamente la vita di molti.

In situazioni di questo tipo, è fondamentale che le autorità agiscano con la massima attenzione e rispetto per la vita umana, e il caso di Michele Noschese ne è un triste esempio. La ricerca della verità e della giustizia è ora al centro dell’attenzione, mentre l’inchiesta continua a svelare i dettagli di una storia che ha colpito profondamente il cuore di tanti.