“Intrisa di sangue” Clamoroso colpo di scena a Garlasco: la nuova perizia cambia tutto, è sua
Nuove indagini sul delitto di Garlasco riaccendono i riflettori su Andrea Sempio, con accertamenti su tracce genetiche e impronte che potrebbero coinvolgerlo nella morte di Chiara Poggi.
La nuova inchiesta avviata dalla Procura di Pavia sul caso di Garlasco continua a rivelare sviluppi significativi, a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, i magistrati stanno esaminando la possibilità che altre persone possano aver avuto un ruolo nella tragica morte della giovane. Tra i nomi che emergono, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è nuovamente al centro dell’attenzione, essendo già stato scrutinato in precedenza. Attualmente, sono in corso accertamenti genetici e dattiloscopici su diverse tracce, inclusi alcuni resti della colazione di Chiara e un DNA ignoto rinvenuto su una garza.

Il team legale di Alberto Stasi ha nuovamente sollevato dubbi riguardo all’impronta, conosciuta come Traccia 33, trovata sul muro della villetta. Secondo una recente analisi tecnica richiesta dalla difesa, questa impronta sarebbe stata lasciata da Sempio, descritta come “intrisa di sudore e sangue”. Gli esperti consultati hanno affermato che si tratta di “un contatto palmare intenso”, non compatibile con una semplice discesa per le scale, ma piuttosto indicativa di un appoggio completo del peso corporeo sul muro.
La relazione tecnica sull’impronta di Sempio
La relazione presentata dai consulenti della difesa di Alberto Stasi afferma che l’impronta non è casuale, ma indica un contatto in cui è stato appoggiato tutto il peso sul muro. Inoltre, gli esperti della difesa sostengono che ci sia una “piena convergenza” con le conclusioni dei consulenti della Procura, tra cui il responsabile della dattiloscopia del Ris e un consulente esterno. Questa concordanza potrebbe avere implicazioni significative per l’inchiesta e per le eventuali responsabilità legali degli individui coinvolti.
Recentemente, la Procura ha però respinto la richiesta di incidente probatorio avanzata dall’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, riguardo alla Traccia 33. Tizzoni ha espresso il suo disappunto affermando che il Codice prevede che la Procura debba condurre indagini anche nell’interesse dell’indagato. Tuttavia, ha lamentato che le richieste della parte lesa non sono state accolte, evidenziando la complessità della situazione legale attuale.
Accertamenti e sviluppi futuri nell’inchiesta
Nelle ultime settimane, il giudice per le indagini preliminari ha incaricato il perito Domenico Marchigiani di indagare su eventuali impronte presenti sulle strisce adesive e sulla spazzatura della colazione di Chiara, elementi che sono stati conservati fin dal giorno del delitto. Gli accertamenti riprenderanno all’inizio di agosto, dopo la pausa estiva, e si concentreranno anche su un profilo genetico sconosciuto, denominato “ignoto 3”. Questo profilo potrebbe appartenere a una terza persona o essere il risultato di contaminazione. Il 24 ottobre si svolgerà un’udienza cruciale in cui si discuterà l’origine dei due profili genetici rinvenuti sotto le unghie della giovane Chiara Poggi, uno dei quali, secondo i pubblici ministeri, sarebbe riconducibile a Andrea Sempio.