Cane che abbaia troppo, i vicini hanno diritto al rimborso

Ecco cosa dobbiamo sapere

Se un cane abbaia troppo quando è in casa sua o in cortile e disturba il vicinato, i vicini di casa hanno diritto al rimborso per i danni subiti da quel rumore che costantemente e incessantemente si fa sentire? Ecco cosa dice la legge italiana, difendendo da un lato il diritto degli animali, ma dall’altro anche stabilendo responsabilità per i proprietari.

Cane che abbaia troppo
Fonte foto da Pixabay

Capita spesso che ci siano dei cani che abbaiano di continuo, di giorno e di notte, disturbando la quiete pubblica. Le cause possono essere diverse: magari lo hanno lasciato a casa da solo e lui soffre di ansia da separazione e ha paura. Oppure soffre di stress. Talvolta, lo fa solo per proteggere il suo territorio da possibili pericoli o intrusioni.

I proprietari di pets devono sempre fare in modo non solo di garantire il benessere di Fido, ma anche di assicurarsi che il cucciolo con i suoi comportamenti non sia di disturbo ai vicini di casa. Gli esperti di comportamento danno utili consigli per evitare, che in nostra assenza o in nostra presenza, il cane si metta ad abbaiare.

L’abbaiare continuo di un cane può rappresentare un vero e proprio disturbo della quiete pubblica, soprattutto se questo comportamento avviene di notte, quando le persone hanno il diritto a riposare bene e senza fastidi esterni.

Talvolta per il quieto vivere si lascia stare o si parla direttamente con i vicini per trovare una soluzione idonea a preservare il benessere di cane e persone. Altre volte, invece, i vicini potrebbero rivolgersi al giudice. E ottenere un rimborso.

abbaiare
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Cane che abbaia troppo, l’ordinanza della Cassazione che farà storia

Recentemente, i giudici della Corte di Cassazione hanno condannato un uomo a risarcire il vicino di casa per i danni subiti dall’abbaiare frequente e rumoroso del cane, secondo l’articolo 844 del Codice Civile.

cane che abbaia
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I rumori prodotti dal cane, infatti, erano oltre il limite della normale tollerabilità: questo era un danno risarcibile, che secondo l’articolo 659 del Codice penale possono costituire anche un reato punibile con l’arresto fino a 3 mesi e una multa fino a 309 euro.