Cane chiuso in auto: proprietaria va a pranzo, condannata per maltrattamenti

Una giusta condanna per maltrattamenti sugli animali

È stata condannata per maltrattamenti sugli animali la proprietaria del cane chiuso in auto e lasciato sotto il sole cocente. La donna aveva lasciato il suo miglior amico peloso all’interno di un abitacolo che si era fatto rovente, perché doveva andare a pranzo e non voleva portarlo con sé. Per questo motivo è stata denunciata e in seguito condannata.

Cane in auto

La Procura di Perugia ha condannato la donna in primo grado per maltrattamenti aggravati nei confronti del cane di famiglia. Secondo la ricostruzione fatta, a marzo del 2015 aveva lasciato il cane nella sua auto, per andare a pranzo a casa sua senza essere disturbata dal cucciolo.

Secondo i vicini e alcuni testimoni non era la prima volta che aveva un comportamento del genere. Il cane era rimasto chiuso nell’abitacolo fino a quando un passante non ha notato i vetri del mezzo appannati. Avvicinandosi aveva visto il povero animale sotto la pedaliera, in cerca di refrigerio.

L’uomo, insieme ad altre persone, aveva rotto il finestrino e dato da bere al cane. Lo avevano fatto uscire e chiamato i Carabinieri, che a loro volta hanno chiamato un veterinario, perché il cane era sofferente.

Purtroppo a causa del colpo di calore subito mentre era chiuso nell’auto caldissima, il cane è morto. La Procura ha prima accusato e poi condannato la donna per la morte del suo cane.

Cane chiuso in auto, donna condannata a una multa

La padrona del cane è stata condannata dal Tribunale di Perugia al pagamento di una multa di 5mila euro per la morte del povero animale. L’avvocato Diego Florio, che la difende, dopo la condanna in primo grado, annuncia che tutto potrebbe cambiare.

cane salvato dall'acqua gelida

Una perizia potrebbe scagionare la donna. Il caso, infatti, dovrà arrivare in Corte d’appello: secondo i legali che difendono la proprietaria il cucciolo sarebbe morto per emorragia, dopo aver ingoiato dei detriti del finestrino rotto per salvarlo. Per lei, però, il reato di maltrattamenti rimane.