Cane sporca in strada, non vedente pulisce: il Comune lo premia
Premio al non vedente che pulisce i bisognini del cane in strada
Il cane sporca in strada. E il suo proprietario, un uomo non vedente per il quale il cucciolo è anche i suoi occhi, non lascia lì i suoi bisognini. Il suo padrone, infatti, ha pulito dove lui aveva sporcano. Il Comune di Piacenza, venuto a conoscenza della sua storia, ha deciso di dargli un premio, che possa anche servire a tutti gli altri cittadini come lezione di pura civiltà.
L’amministrazione emiliana ha consegnato una targa per premiare il senso civico del giovane che ha compiuto un gesto di civiltà che molti altri cittadini ignorano. Una targa con scritta in Braille, per permettere anche al ragazzo non vedente di leggerla.
Il quotidiano Libertà ha raccontato la storia di Filippo Siciliano, residente a Piacenza, che ben presto è diventata virale, grazie alle parole dell’assessora comunale ai servizi sociali Federica Sgorbati che aveva assistito alla scena.
Federica Sgorbati a marzo aveva incontrato Filippo Siciliano in strada, con la sua Labrador Brigida. Su Facebook aveva raccontato di come il ragazzo si fosse subito chinato per raccogliere i bisogni del cane in strada.
Ho pensato subito di attivarmi per dare un riconoscimento a questo ragazzo, ho chiesto al gabinetto del sindaco quale fosse la procedura per una targa a ringraziamento dell’elevato senso civico costantemente dimostrato.
Queste le parole dell’assessora, che è andata fino in fondo.
Cane sporca in strada, il non vedente dà una lezione a tutti
L’assessora spiega il perché di un premio per un gesto che dovrebbe essere di tutti.
Non appena sarà pronta gliela consegneremo con una cerimonia pubblica. Mi auguro che l’esempio di Filippo smuova le coscienze, che il messaggio arrivi alle persone a cui deve arrivare, quelli che lasciano sulla strada e sui marciapiedi i bisogni dei loro cani sollevando le proteste dei cittadini: vedere un non vedente che si impegna così, dovrebbe far riflettere a maggior ragione i normodotati che non pensano minimamente di piegare la schiena e raccogliere il ‘prodotto’ dei loro quattrozampe.