Cani alle poste, gli impiegati impediscono all’azienda di allontanarli dalla sede
Ecco la loro incredibile storia
I cani alle poste di questa città avevano trovato la loro nuova casa. Gli impiegati a turno si prendevano cura di loro, per dare un luogo sicuro e al riparo dove poter stare, durante il giorno e durante la notte. L’azienda, però, ha cercato di allontanarli dalla loro sede e i dipendenti sono insorti perché non si separano le famiglie.
I dipendenti delle Poste hanno intrapreso un’azione per evitare che l’azienda allontanasse le due cagnoline, che vivono nella struttura da 10 anni. E ha avuto successo. I due cuccioli resteranno nel complesso operativo di Correios, a Porto Alegre, nel Rio Grande do Sul, Stato federato del Brasile, la cui capitale è Porto Alegre.
Il 12 luglio scorso il Tribunale federale ha infatti emesso un’ingiunzione preliminare affinché non si proceda a rimuovere quei due cani, che vivono da anni in quel luogo. Branquinha e Pretinha, questi i nomi dati alle cagnoline, sono amate e curate dai dipendenti da 10 anni. E i giudici non vedono il motivo per cui debbano essere allontanate.
L’azienda aveva deciso di rimuovere quei poveri cagnolini, perché c’erano troppe persone e auto che circolavano in sede. Volevano trovare per loro un’altra famiglia e darle in adozione. E c’erano già delle famiglie disposte a farlo, ma i dipendenti non lo hanno permesso.
Le avrebbero separate, quando hanno sempre vissuto insieme, almeno negli ultimi 10 anni. Sidney Mayhofer Galgaro, che lavora nel sito da 12 anni, ha raccontato che i lavoratori hanno sempre avuto un legame con quei cani che sono un po’ i cuccioli di tutti.
I cani alle poste possono rimanere
I dipendenti hanno sporto querela per poter essere riconosciuti come proprietari dei cani, da considerare come cani di comunità, come stabiliste la legge statale del 2019.
Pretinha e Branquinha potranno dunque rimanere lì, anche perché sono anziane e una separazione tra loro e dal luogo dove vivono potrebbe causare danni fisici ed emotivi non indifferenti.