Cucciolo distrugge il divano: la proprietaria pensa all’incursione dei ladri

Il divano era letteralmente a pezzi

Questa è la storia di una donna che, tornata a casa, ha pensato che i ladri avessero fatto un’incursione e avessero messo tutto sotto sopra. In realtà non era rimasta vittima di malviventi intenti a rubare a casa sua. Il colpevole era Bo, il suo cane. Il cucciolo distrugge il divano combinando un guaio davvero grosso.

Il cane di nome Bo

Vickie Richards Shelton vive con Bo da quando il cucciolo aveva solo 4 mesi. Lo ha trovato dentro una scatola di cartone. Se non lo avesse aiutato in tempo avrebbe potuto perdere la vita. Così ha deciso di diventare la sua mamma umana.

Sono un’avida amante degli animali. Quando ho visto che la scatola si muoveva un po’, ho capito cosa stava succedendo. Non potevo lasciarlo lì.

E così ha accolto il bellissimo pitbull, con cui ha creato un legame speciale. Diventando inseparabili durante la pandemia.

Un giorno Vickie Richards Shelton tornando dal lavoro ha scoperto che il divano era come esploso. C’era imbottitura ovunque. Aveva pensato ai ladri, ma poi ha capito che era stato Bo a combinare quel disastro.

La maggior parte delle persone avrebbe sgridato o punito il cane. Ma Vickie Richards Shelton sapeva che c’era altro: soffriva di ansia da separazione, perché era seduto in mezzo al caos come se volesse chiederle se era orgogliosa di quello che aveva fatto.

Bo in casa

Cucciolo distrugge il divano perché soffre di ansia

Le cose sono peggiorate infatti nei giorni successivi. Per questo la donna lo ha portato dal veterinario per trovare una cura. Per riuscire a fuggire dalla stanza dove lo aveva messo, Bo si era ferito. Perché lui era determinato a cercarla. Comprensibile visto che in quarantena avevano trascorso tanto tempo insieme.

Cucciolo distrugge il divano

Il medico gli ha dato dei farmaci per affrontare l’ansia. Speriamo che possa presto riprendersi: di sicuro la mamma umana gli darà tutto l’amore di cui ha bisogno. Ma anche questo è un effetto della pandemia.