Gattino condivide l’acqua con i topi: altro che acerrimi nemici (VIDEO)

I roditori sono amici, i roditori sono amici

Una volta erano acerrimi nemici. I felini andavano a caccia di roditori per tenere libere le case delle loro famiglie, per giocarci un po’ e anche per mangiarseli se avevano fame. Oggi le cose sono cambiate. Lo dimostrano questi teneri gattino che condivide l’acqua con alcuni topi che si sono avvicinati alla loro ciotola.

Micio nero

Benjamín Sagredo vive nella città di Punta Arenas, in Cile, insieme a un gatto che si chiama Simon. Un giorno ha scoperto che il felino aveva uno strano amico, che di solito quelli della sua specie sono soliti cacciare.

Simon a quanto pare ama i topi. Li adora e quando ne trova uno non cerca di inseguirlo per farlo scappare o, peggio, per ucciderlo. Lui lo accoglie e fa in modo di fare amicizia, condividendo tutto quello che ha e che potrebbe tornare utile al roditore.

Benjamin non si sarebbe mai aspettato un comportamento del genere dal suo gatto. Fino a quando non ha iniziato a vedere dei movimenti insoliti in giro per casa e ha iniziato a sentire strani rumori dalla cucina.

Non sapevamo cosa fosse. Avevamo visto Simon giocare con qualcosa sotto una poltrona una volta, ma non ci abbiamo pensato molto.

Simon

Gattino condivide l’acqua con i topi

Un mattino, però, il ragazzo cileno si è trovato di fronte a una scena che lo ha letteralmente spiazzato. Il suo adorabile gatto nero beveva dell’acqua dalla sua ciotola. Ma non era da solo. Accanto a lui c’era un topo. Che aveva visto benissimo e con il quale aveva deciso di condividere tutta quell’acqua.

Gattini condividono l'acqua con i topi

Sembravano molto vicini. Simon era affettuoso. Ho deciso di registrare. Pensavo che nessuno mi avrebbe creduto.

Queste le parole dell’uomo che è rimasto particolarmente colpito dalla scena, perché non capita tutti i giorni di vedere un gatto amico di un topo. Alla fine ha ceduto e non ha mandato via il roditore.

Mi dispiaceva per il topo. Non potevo sognare di fargli del male. Lo chiamavo Chefcito.