Poliziotto salva dall’eutanasia un cagnolino di nome Res arrivato in barca con il suo proprietario
La storia di un cucciolo di nome Res ha commosso l'intero mondo del web. Un poliziotto è riuscito ad impedire il protocollo e a salvarlo
Una storia molto commovente che arriva da Cadice, in Spagna. Un cagnolino di nome Res è arrivato in barca insieme al suo proprietario circa due settimane fa, al Puerto America.
Res si trovava su una barca e la sua storia ha spezzato il cuore di un ispettore di polizia. Fernando Galindo Garcia è un agente di polizia nazionale, presso la stazione provinciale di Cadice. È il responsabile del coordinamento dei servizi notturni e si è occupato dell’accoglienza del trasferimento di 26 migranti. Ma di certo non immaginava che tra loro ci fosse anche un cucciolo adorabile.
Era la prima volta che si trovava dinanzi ad una situazione del genere. Esistono dei protocolli specifici in casi come questi, ma non era ciò che Garcia voleva per quel cane.
Il suo umano ci ha dato il cane con immensa tristezza. Forse era l’ultima cosa che aveva della sua famiglia.
L’uomo e gli altri migranti che si trovavano a bordo di quella barca, sono stati trasferiti la stessa mattina al centro di accoglienza temporanea CATE, ma gli animali in quella struttura non sono ben accolti.
Res e l’intervento del poliziotto
Il poliziotto ha cercato di fare il possibile per quell’amico 4 zampe e mentre si occupava di lui, se ne è perdutamente innamorato.
Dopo avergli dato da mangiare e da bere e dopo averlo visto addormentarsi tra le sue braccia, Galindo ha deciso di portare Res dal veterinario. Quest’ultimo lo ha informato delle ottime condizioni di salute dell’animale e del fatto che non aveva un microchip. Non risultava appartenere a nessuno.
Mi sono intestato il suo chip e gli ho fatto fare i vaccini e tutto ciò di cui aveva bisogno.
Sembrava quasi il lieto fine perfetto, finché il suo capo non lo ha contattato. La Sanidad stava cercando l’animale di quell’uomo arrivato con la barca. Secondo il protocollo europeo, gli animali provenienti dall’Africa devono essere messi in quarantena e poi uccisi. La rabbia non è ancora stata debellata nel continente.
Davanti a quelle parole, il cuore di Galindo si è frantumato in mille pezzi. Non poteva essere il destino di quel adorabile cucciolo. Era arrivato in viaggio con il suo padrone in cerca di una vita migliore e invece stava per trovare la morte.
L’ agente si è offerto di tenere il cagnolino in quarantena a casa con sé e da quel momento ha lottato con le unghie e con i denti per impedire l’eutanasia.
Lo scorso venerdì, il consiglio dell’Agricoltura, dell’allevamento, della pesca e dello sviluppo sostenibile ha accolto la richiesta di Galindo di adottare Res. Il poliziotto ha dovuto firmare una dichiarazione come persona responsabile della sorveglianza e dell’osservazione in casa, poiché si trattava di un cane proveniente da un area endemica della rabbia.
Inoltre, da quel momento doveva portarlo sempre a spasso con una museruola e un guinzaglio e non poteva farlo interagire con altri animali o altre persone e mai fuori dalla sua città. Ultimo punto, semmai il cane avesse presentato sintomi della malattia, il suo nuovo proprietario doveva accettare l’eutanasia senza opporsi in nessun modo.