Sequestrate ad Hong Kong 26 tonnellate di pinne di squali
Hong Kong, enorme carico di contrabbando: sequestrate 26 tonnellate di pinne di squali
Sono state trovate ben 26 tonnellate di pinne di squali, 38.500 animali vittime della bestia umana, perché in altro modo non possiamo essere definiti. La spedizione di contrabbando è stata sistemata in due container, provenienti dall’Ecuador e arrivati ad Hong Kong. Le pinne degli squali sono state nascosti all’interno di centinaia di sacchi di nylon.
Purtroppo il valore sul mercato è elevatissimo e gli squali vengono cacciati e costretti a morire, proprio per le loro pinne.
Il wwf di Hong Kong, sulla vicenda, ha commentato: “è scioccante vedere un caso così grande di contrabbando. Dobbiamo garantire una supervisione migliore”.
Da sempre lo Shark Finning, con questo nome è conosciuto lo spinnamento nello squalo, è una pratica che viene effettuata mentre l’animale è ancora vivo. Dopo aver tolto loro le pinne, gli squali vengono rigettati in mare, costretti a vivere senza così e quindi incapaci di nuotare come dovrebbero. Il loro destino è segnato, muoiono per soffocamento o diventano il pasto gli altri predatori.
Ma a cosa servono le pinne di questi squali? Perché sono così ricercate? Sono richieste per la zuppa di pinne di squalo, un pasto molto comune nella cucina di lusso cinese, servito soprattutto alle feste e ai matrimoni e per la medicina tradizionale in Cina e in Oriente.
Purtroppo la domanda sul mercato delle pinne di squalo è molto elevata e per questo, questa pratica illegale viene ancora praticata!
Dallo scorso primo febbraio 2020, un’iniziativa chiamata Stop Finning-Stop The Trade, sta raccogliendo firme per mettere fine a questa orribile pratica. L’obiettivo è quello di raccogliere un milione di firme dei cittadini dell’Unione Europea.
L’importo delle pinne di squalo è stato bandito per la prima volta a giugno nel 2019, dal Canada, un esempio che i cittadini di tutto il mondo, vogliono adesso seguire.