Trentino, sospesa l’ordinanza per abbattere l’orsa del Monte Peller
Animalisti e non, felici per la bella notizia: il tribunale ha accolto la richiesta delle associazioni, sospesa l'ordinanza per abbattere l'orsa
È arrivata una bella notizia, tanto aspettata in questi ultimi giorni. È stata sospesa l’ordinanza per abbattere l’orsa del Trentino. Maurizio Fugatti aveva dato l’ok per fare uccidere l’animale, dopo che aveva aggredito lungo un sentiero del Monte Peller, un padre ed un figlio, finiti entrambi in ospedale.
Il figlio di 28 anni stava camminando, quando improvvisamente si è ritrovato davanti l’orso. L’animale, sentitosi probabilmente minacciato, lo ha aggredito, facendolo cadere a terra. Il padre, un uomo di 59 anni, è subito intervenuto in soccorso del figlio, ma l’orso ha aggredito anche lui. Alla fine, i due sono riusciti ad allontanare l’animale e a chiamare i soccorsi. Il giovane ha riportato soltanto qualche ferita, mentre suo padre 4 fratture ad una gamba.
In seguito hanno rintracciato l’animale ed è risultata essere un’orsa di 14 anni, la più anziana della provincia. Dopo la decisione del suo abbattimento, le associazioni animaliste hanno dato il via ad una lotta per impedirlo.
Sospesa ordinanza: l’annuncio della Lav
Poco fa è giunta la lieta notizia, pubblicata dalla Lav:
“Siamo riusciti a bloccare l’uccisione disposta dal presidente della provincia di Trento. Il nostro ricorso, insieme alle associazioni WWF, LAC, LIPU e LNDC, è stato accolto oggi dal TAR di Trento.
Almeno per ora e salva, ma ci saranno altre udienze. Faremo tutto il possibile insieme ai nostri avvocati, perché possa essere per sempre…”
“Grazie ai nostri legali abbiamo fermato la cattura e l’uccisione di JJ4-GAIA.
Salva, per ora, ma presto ci saranno altre udienze che potrebbero rimetterla in pericolo. Per questo stiamo facendo tutto il possibile per salvare lei e gli altri orsi, come M49.”
La notizia ha reso felici tutti gli amanti degli animali e non solo, tutti coloro che hanno pregato e sperato per questa orsa.
Non è la prima volta che il Trentino ricorre all’abbattimento di un animale. Gli esperti hanno spiegato che solitamente un orso non ama il contatto con l’uomo e quando ne vede uno, cambia strada. Se però si sente minacciato, il suo istinto gli dice di difendersi. Questo accade quando l’incontro è troppo ravvicinato o se si tratta di una mamma, che deve difendere i suoi cuccioli.