Trombicula autumnalis nel cane e gatto: sintomi e cosa fare in caso di trombiculiasi

Se vedete dei puntini arancioni intorno agli occhi del cane o gatto, potrebbe trattarsi di un acaro.

Se vi è capitato di vedere dei puntini arancioni intorno agli occhi dei vostri cani e gatti, non spaventatevi: probabilmente si tratta dell’infestazione di un particolare acaro, la Trombicula autumnalis. Noto anche come Neotrombicula autumnalis, questo acaro è responsabile di una parassitosi chiamata trombiculiasi. In teoria le larve di questo acaro possono infestare anche l’uomo, per cui fateci particolare attenzione. Tuttavia bisogna anche dire che non è una malattia che si vede molto spesso, anche se si presenta in maniera caratteristica ed è facilmente riconoscibile.

Un Weimaraner in azione

Trombicula autumnalis: ciclo biologico e modalità di trasmissione

La trombiculiasi è provocata dalle larve dell’acaro Trombicula autumnalis o Neotrombicula autumnalis. Quando è adulto, l’acaro vive nell’ambiente, ma il problema per i nostri animali (e anche per l’uomo) è che la larva può infestarli. Le larve le riconoscete velocemente: sono rosso arancioni, impossibili da confondere con altro (le pulci sono nere, le lendini dei pidocchi bianche, le zecche marroncine).

Il ciclo biologico della Trombicula autumnalis comincia con la femmina dell’acaro che depone le uova sul terreno. Quando queste schiudono dopo una decina di giorni circa, ecco che escono le larve (hanno sei zampe): dopo una settimana, le larve sono pronte ad infestare l’ospite. Cani, gatti e uomo solitamente si infestano venendo a contatto con piante o terriccio contaminato.

Sull’ospite la larva passa 3-15 giorni, si nutre (a differenza di altri acari, come il Demodex o il Sarcoptes, sono più superficiali, non scavano gallerie nella cute e si trovano alla base del follicolo pilifero), poi lo abbandona per diventare adulta e ricominciare il ciclo dall’inizio. In tutto il ciclo dura 50-70 giorni, ma molto dipende dal clima. Qui da noi le uova vengono deposte in primavera ed estate, quindi le larve compaiono in tarda estate o in autunno. Il clima preferenziale è quello caldo umido, mentre in inverno la Trombicula è inattiva. Inoltre, a seconda delle temperature ambientali, le Trombicule possono compiere fino a 5 cicli all’anno. Considerate poi che, con le modificazioni attuali del clima, non è insolito vedere la Trombicula anche in altre stagioni.

A differenza, poi, di pulci e zecche, la Trombicula non trasmette altre malattie agli animali.

Adulto di Trombicula autumnalis

Sintomi della trombiculiasi nel cane e gatto

Maggiormente colpiti dalla trombiculiasi sono i cani dei cacciatori o i cani che vanno parecchio a spasso in campagna o nei boschi. La malattia, inoltre, assume nome diversi: a volte potreste sentirla chiamare come eritema autunnale, a volte come malattia del ragnetto rosso.

Le larve della Trombicula non compaiono solamente intorno agli occhi, ma anche sul muso, sulle palpebre, sulle orecchie, sulle unghie, negli spazi interdigitali, addome, arti e base della coda. Raramente la trombiculiasi provoca sintomi, solitamente il proprietario si accorge del problema perché vede delle chiazzette arancioni anomale in queste zone (possono estendersi anche parecchio e assumere una tonalità color ruggine). Se però il paziente soffre di allergie a questi acari, ecco che potremmo avere come sintomi:

  • dermatite
  • prurito (anche dopo che le larve sono andate via)
  • papule
  • croste
  • autotraumatismo con alopecia, escoriazioni superficiali, ulcere e croste
  • gonfiore del muso con anafilassi nei casi di grave allergia alla saliva dell’acaro

Un cane che corre nel bosco

Come si diagnostica la trombiculiasi?

La diagnosi di trombiculiasi avviene tramite la visita clinica: i puntini arancioni sono abbastanza patognomonici. Se poi si vogliono vedere le larve al microscopio, se ce ne sono parecchie basta fare uno scotch test. Se ce ne sono poche, invece, si potrebbe ricorrere a un raschiato cutaneo.

Terapia e cura della trombiculiasi nel cane e gatto

La terapia per la trombiculiasi, almeno qui da noi in Italia, prevede l’utilizzo di molecole che, in teoria, qui non sono registrate per questa malattia. Tuttavia si è visto che antiparassitari esterni a base di fipronil e permetrine (specie se insieme a piriproxifene) sembrano funzionare adeguatamente, ma nel cane. La selamectina è efficace e si può usare indifferentemente su cane e gatto.

Tutte queste molecole servono sia a curare che a prevenire future infestazioni. Se il cane o il gatto hanno preso la trombiculiasi, è probabile che nelle zone in cui vengono portati a passeggio ci sia l’acaro. Il rischio, quindi, è di continue reinfestazioni se non si usano prodotti preventivi. In questo caso la prevenzione è d’obbligo.

Se presente prurito, dermatite, sovrinfezione batterica o sintomi da anafilassi, inoltre, bisognerà trattare adeguatamente anche questi sintomi.

Cane nel prato

Foto: Pixabay – Flickr/luisdcarbia