Venezia, cane usato e picchiato da un mendicante. Non era suo.
VENEZIA: lo usava per chiedere i soldi e lo picchiava, ma qualcuno ha ripreso la scena. La polizia lo ha denunciato e ha sequestrato il cane. Quel meticcio era di qualcun altro e lo hanno scoperto grazie al microchip. Ecco cosa è successo.
Grazie ai passanti che non sono rimasti indifferenti dinanzi la scena, questa storia ha avuto un lieto fine. Un cane, non si sa come, è finito a Venezia, sulle rive del Lario. Un meticcio, costretto a starsene accanto ad un mendicante, che lo usava per intenerire le persone, portandole a dargli soldi e che allo stesso tempo, lo picchiava, senza un motivo.
Fortunatamente, alcuni passanti hanno documentato le violenze con il cellulare e hanno poi portato i video alla polizia locale. Gli agenti hanno presto rintracciato l’uomo ed hanno sequestrato il povero cane.
Durante il controllo medico, è risultato che l’animale aveva la alopecia in alcuni punti del corpo, un’ecchimosi ad un occhio e apparteneva, dai dati del microchip, ad un uomo residente a Como.
Non è noto come sia finito a Venezia, tra le mani di una bestia, ma è stato riconsegnato alla sua famiglia ieri mattina.
Il mendicante, un uomo di circa trentotto anni, di origine bulgara, è stato accusato di maltrattamenti verso gli animali.
Se quei passanti fossero rimasti indifferenti dinanzi la scena, quel povero cane oggi si troverebbe ancora accanto a quel mendicante, a farsi seviziare e a farsi usare per intenerire le persone.
Ma invece qualcuno si è fermato ed ha deciso di non rimanere indifferente davanti ad una scena di violenza, anche se si trattava di quello che tutti definiscono “solo un cane”.
Un grazie anche alle forze dell’ordine, che negli ultimi anni stanno salvando tantissime vite animali, dando loro la stessa importanza di una vita umana!
Lo scorso mese, gli agenti della polizia di Torino, durante il giro di pattuglia, hanno notato un piccolo cagnolino in mezzo alla strada, probabilmente abbandonato. Gli agenti hanno fermato il traffico ed hanno salvato il piccolo. Hanno deciso di chiamarlo Otto. Se non fosse stato per loro, sarebbe sicuramente morto investito. Leggete tutta la vicenda qui: Torino, cagnolino salvato dagli agenti della polizia