14enne toglie la vita alla sorella per sbaglio: padre patteggia meno di due anni
L'uomo stava mostrando l'arma al figlio
Il ragazzino 14enne toglie la vita alla sorella per sbaglio, mentre il padre gli mostra l’arma, che era carica. Il colpo è partito togliendo la vita alla giovanissima. L’uomo, dopo anni da quel terribile giorno, ha patteggiato una pena di meno di due anni, che però non sconterà mai in cella. Il figlio non è imputabile.
Roberto Balzaretti nel 2021 ha perso sua figlia. Era il pomeriggio del 16 ottobre quando nella sua casa di San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, il figlio minore di 14 anni, all’epoca dei fatti, ha sparato alla sorella Viola, di 15 anni.
L’uomo ha patteggiato una pena inferiore ai due anni, accusato di cooperazione in omicidio colposo. Il figlio non era imputabile quando è avvenuta la tragedia, anche se è stato lui a sparare alla sorella Viola.
Le prime parole del padre ai soccorritori arrivati per tentare di salvare la vita alla 15enne sono state: “È tutta colpa mia“. Un’ammissione di colpa che nascondeva una storia davvero tragica.
Il figlio di 14 anni aveva imbracciato uno dei fucili del padre nella camera da letto dell’uomo, puntandolo verso il corridoio e premendo il grilletto per sbaglio. In quel momento passava di lì proprio la sorella. L’arma, regolarmente detenuta insieme ad altre, visto che Roberto Balzaretti era un cacciatore, era carica.
14enne toglie la vita alla sorella: il padre ha patteggiato due anni
Viola frequentava il primo anno del liceo scientifico. Purtroppo è volata in cielo troppo presto per un errore che le è costato caro. A processo ci è andato solo il padre: doveva assicurarsi che le armi fossero al sicuro.
L’uomo ha patteggiato una pena. Ma, essendo inferiore a due anni, gli verrà sospesa. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla naturale accidentale del decesso di Viola. Una tragedia che ha scosso tutti quanti e che a distanza di due anni si conclude con il processo.