“15 mila euro per le nozze combinate”, spuntano due nuovi testimoni sul delitto di Saman Abbas

Due detenuti, compagni di cella dello zio Danish, hanno raccontato le confidenze dell'uomo sul delitto della nipote Saman Abbas

Nuove testimonianze durate l’udienza per il delitto di Saman Abbas. Si tratta di due detenuti, compagni di cella dello zio Danish, che hanno raccontato quelle che sarebbero le “confidenze” dell’uomo.

Il racconto del cugino di Saman Abbas

Si è creato un dibattito in aula, per i legali della difesa il racconto dei due detenuti non sarebbe credibile. Hanno già depositato delle controprove per mostrare la loro inattendibilità, come i filmati delle telecamere e le perizie sui mozziconi delle sigarette rinvenuti sul luogo del delitto. I detenuti potrebbero aver raccontato falsità, secondo la difesa, con lo scopo di ottenere “vantaggi”. Mentre, per il procuratore capo i riscontri proverebbero le buone intenzioni dei due testimoni. La loro è stata definita la “prima confessione extragiudiziale”.

Che cosa hanno raccontato i due detenuti sullo zio di Saman Abbas?

Ma cosa hanno raccontato i detenuti compagni di cella di Danish? Sabbar, padre di Saman Abbas, avrebbe organizzato il matrimonio combinato in cambio di 15 mila euro. Un delitto per soldi? I testimoni hanno raccontato che Danish avrebbe ammesso il delitto e che sarebbe stato proprio lui a mettere fine alla vita della 18enne pakistana, spezzandole il collo, davanti all’intera famiglia.

Intercettazione padre Saman Abbas

Danish, a loro dire, sarebbe crollato in un momento di particolare sconforto, confidando che il cugino di Saman (futuro promesso sposo) si sarebbe accordato con la famiglia per raggiungere l’Italia e sposare la 18enne in cambio di 15 mila euro. Lo zio le avrebbe spezzato il collo, mentre i due cugini la tenevano ferma. Mentre Nazia e Shabbar sarebbero rimasti immobili a fissare la scena. Un racconto che ha fatto nascere un vero e proprio dibattito e che per la difesa sarebbe inattendibile e inventato al fine di raggiungere altri scopi. L’avvocato di Danish ha sottolineato che uno dei due detenuti, un uomo di nazionalità marocchina, è stato condannato per maltrattamenti in famiglia, perché non accettava lo stile di vita di moglie e figlia, diventato “troppo occidentale”.

bacio Saman Abbas

Il Procuratore durante l’ultima udienza sul delitto di Saman Abbas, ha richiesto la sospensione dei termini di custodia cautelare fino al limite massimo. Così che tutti gli imputati possano restare in prigione fino alla fine del processo di primo grado. Tra le motivazioni della richiesta ci sono la testimonianza dei due detenuti, che potrebbe portare ad un dibattito molto più lungo e la paura di una fuga dei familiari della 18enne pakistana. Visti i trascorsi di tutti e 5 gli accusati e la difficoltà di far estradare il padre in Italia. La madre Nazia, al momento, è l’unica ancora latitante.