“Abbiamo svelato tutti i segreti” Simona Cinà trovata morta in piscina, i genitori ascoltati in procura per tre ore
La morte di Simona Cinà, giovane pallavolista trovata senza vita in piscina, solleva interrogativi mentre avviano indagini su cause e vita personale, con autopsia e esami in corso.
La tragica scomparsa di Simona Cinà ha scosso profondamente la comunità e ha attivato un’intensa attività investigativa da parte delle autorità. La giovane pallavolista di venti anni è stata trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria, e gli inquirenti stanno lavorando alacremente per raccogliere informazioni che possano chiarire le circostanze della sua morte. Le indagini si concentrano su due aspetti: la vita personale di Simona e gli esami scientifici sul suo corpo, essenziali per determinare le cause del decesso, ancora sconosciute.

La dinamica della morte di Simona Cinà
Il corpo di Simona è stato trasferito al policlinico di Palermo, dove sono stati effettuati esami radiologici in preparazione all’autopsia programmata per il giorno successivo. Sono stati condotti vari accertamenti, tra cui tomografie assiali e risonanze magnetiche, per individuare eventuali fratture o emorragie interne. Questi elementi potrebbero fornire indizi significativi sulla dinamica dell’incidente. Tuttavia, la risposta definitiva spetterà all’anatomopatologo Tommaso D’Anna, che dovrà stabilire se Simona è morta per annegamento o se era già priva di vita prima di finire in acqua. La presenza di acqua nei polmoni costituirà un indicatore cruciale in questo processo.
Simona Cinà, i genitori tre ore dai pm: “Abbiamo svelato vita e segreti”
Per ottenere un quadro esaustivo della situazione, si prevede che i risultati degli esami tossicologici e istologici siano disponibili solo dopo circa quarantacinque giorni. Nel frattempo, un perito nominato dalla famiglia partecipa attivamente agli accertamenti. I carabinieri della compagnia di Bagheria, insieme al sostituto procuratore di Termini Imerese, Raffaele Cammarano, stanno conducendo le indagini con grande attenzione. Questo è stato confermato dai familiari di Simona al termine di un incontro di oltre tre ore con le autorità.
Gabriele Cinà, il fratello maggiore della ragazza, ha espresso gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine per l’incontro, sottolineando l’importanza di ricevere risposte dall’autopsia. Insieme a lui, erano presenti i genitori Giusy e Luciano, la sorella Roberta e la cugina Gabriella, assistiti dagli avvocati Gabriele Giambrone e Davide Carnese. Durante la convocazione, la famiglia ha condiviso dettagli della vita di Simona, sperando che queste informazioni possano aiutare a ricostruire le ultime ore della giovane prima della tragedia.
Testimonianze e indagini sulla vita di Simona
Le indagini non si limitano solo agli aspetti medici, ma si estendono anche alle relazioni personali di Simona. I carabinieri hanno ascoltato diverse persone che hanno fatto parte della sua vita. Recentemente, è stato interrogato Francesco Tilotta, un ex fidanzato di Simona che, nonostante una relazione breve nel 2022, aveva ripreso a frequentarla come amico. Durante il suo interrogatorio, ha descritto Simona come una persona affascinante, esprimendo incredulità riguardo alle circostanze della sua morte.
Il colloquio con Tilotta è solo uno dei tanti che gli inquirenti stanno conducendo. L’obiettivo è raccogliere testimonianze che possano contribuire a una comprensione più profonda delle dinamiche che circondavano la vita di Simona. Le parole di chi la conosceva rivelano un’immagine di una giovane donna solare, dedita alla famiglia e allo sport. Gabriella, la cugina di Simona, ha ricordato i momenti condivisi, evidenziando la passione della ragazza per la pallavolo e la sua adorazione per i libri. Questa descrizione di Simona come una persona equilibrata e appassionata rende ancora più difficile accettare la sua prematura e misteriosa scomparsa.