Alberto Scagni picchiato in carcere: è in coma
Alberto Scagni è stato torturato da due detenuti, il fratello di Alice è in coma nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Sanremo
Una notizia che si è diffusa nelle ultime ore. Alberto Scagni è stato picchiato brutalmente dai compagni di carcere ed è stato salvato per miracolo dalle guardie penitenziarie. Si trova ora ricoverato, intubato, nel reparto di rianimazione dell’ospedale Borea di Sanremo, in provincia di Imperia.
![Genitori Alberto Scagni](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2022/09/Alberto-Scagni-genitori.jpg)
Alberto Scagni sta scontando la pena (24 anni e 8 mesi) per il delitto della sorella Alice Scagni, morta a seguito di diverse coltellate lo scorso maggio.
Dalle prime notizie diffuse, sembrerebbe che due detenuti lo abbiano torturato, picchiato con calci e pugni e poi aggredito al volto con uno sgabello, procurandogli diverse fratture. È stato salvato dalle guardie carcerarie, senza il loro intervento probabilmente Alberto non ce l’avrebbe fatta. Dal racconto emerso dalla prigione, i due magrebini ubriachi avrebbero prima chiuso in bagno il suo compagno di cella, per impedirgli di intervenire, per poi accanirsi sul fratello di Alice Scagni. Nella rissa è rimasto ferito anche un agente, che ha riportato fratture alle costole.
![Genitori Alberto Scagni](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2022/09/Alberto-Scagni-genitori-1.jpg)
Scagni è stato subito portato all’ospedale di Sanremo, dove i medici hanno indotto il coma farmacologico e lo hanno ricoverato nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sarebbero gravi. Il legale dell’uomo è già intervenuto, facendo presente che il suo assistito avrebbe dovuto essere detenuto in una cella di isolamento e non con altri detenuti.
Il dolore dei genitori di Alberto Scagni
Due genitori che soffrono, che hanno perso due figli. Alice è morta e Alberto dovrà scontare 24 anni di carcere. Antonella Zarri, madre dei due fratelli, ha rilasciato delle dichiarazioni all’Adnkronos dopo la notizia dell’aggressione del figlio. Ecco le sue parole:
![Genitori Alberto Scagni](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2022/09/Alberto-Scagni-genitori-2.jpg)
Lo Stato ha fatto in modo che Alice morisse e finirà per restituirci anche il cadavere di Alberto. Temiamo un’altra aggressione a nostro figlio. E sappiamo che questo accontenterà la pancia di molte persone perché ormai in Italia più che giustizia ci si aspetta la vendetta. Anche se Alberto è ostaggio dello Stato, noi abbiamo ancora il coraggio di andare avanti e ribadire la verità. Lo Stato ci ha abbandonato nella figura delle istituzioni di salute mentale e delle forze di polizia, secondo noi in modo plateale. Parlo dell’omicidio di Alice. Quante telefonate e minacce di morte registrate. Quante richieste d’aiuto. E lo Stato non ha fatto in modo che Alice non morisse. Se Alberto fosse stato messo per tempo in Tso, non avrebbe avuto il delirio che lo ha portato a fare quello che ha fatto.
Antonella Zarri continua a far sentire la sua voce. I due genitori avevano più volte denunciato il comportamento del figlio, chiedendo aiuto al servizio di igiene mentale. E quella stessa sera del delitto, dopo una chiamata minacciosa, avevano allarmato le forze dell’ordine. Ma nessuno è mai intervenuto.