Alessia Pifferi: la difesa presenta una seconda richiesta per una consulenza neuroscientifica e psichiatrica
"Serve una consulenza neuroscientifica e psichiatrica", i legali di Alessia Pifferi presentano una seconda richiesta al Gip
Dopo un primo rifiuto, i legali di Alessia Pifferi hanno presentato una seconda richiesta per una consulenza neuroscientifica e psichiatrica. Si sono rivolti al Gip per far entrare in prigione un consulente incaricato dalla stessa difesa.
La prima richiesta è stata rigettata poiché, secondo il Gip, dalle chat del cellulare della donna imputata, è emerso che era ben consapevole di aver lasciato la figlia a casa da sola e che, quindi, era in grado di intendere e di volere.
La piccola Diana Pifferi è morta di stenti, per sei lunghi giorni è rimasta a casa da sola, senza acqua e senza cibo, mentre la madre si era recata a Leffe dal suo compagno. Al suo rientro, per la bimba di 18 mesi non c’era più nulla da fare.
Durante l’udienza per l’incarico degli esami sulle tracce di latte rinvenute nel biberon, si discuterà anche della nuova richiesta della difesa. Bisognerà capire se Alessia Pifferi abbia sedato la figlia con l’ansiolitico rinvenuto in cucina. Il sospetto è nato dal fatto che nessuno, per sei giorni, abbia sentito piangere Diana, in un condominio abitato da più persone.
Se l’ipotesi dovesse trovare conferme, la Pifferi verrà accusata di premeditazione. Gli inquirenti sospettano che abbia voluto tenere calma la bimba fino al suo rientro.
Si attendono anche gli esiti finali degli esami autoptici e tossicologici eseguiti lo scorso luglio. Verranno depositati alla fine di ottobre.
Le troppe bugie di Alessia Pifferi
Nessuno era a conoscenza di ciò che Diana era costretta a subire. Alessia Pifferi ha mentito a tutti, alla sorella, alla mamma e nonna della bimba e al suo compagno di Leffe.
Raccontava di una babysitter, poi risultata inesistente e alla famiglia faceva credere di portare Diana sempre con se. In quei sei giorni, invece, al compagno aveva detto di averla lasciata al mare con la sorella. Voleva andare da lui da sola, per “respirare un po’”. E invece Diana era a casa da sola, è morta di stenti a soli 18 mesi.