Alex Pompa: gli audio sconvolgenti delle minacce del padre e la rabbia del fratello
Minacce e insulti gravissimi: la voce del padre di Alex Pompa riprodotti in aula. La rabbia e la tristezza del fratello Loris
Una sofferenza che pare non voler finire mai, quella che sta vivendo Alex Pompa e la sua famiglia, da quando il ragazzo tolse la vita al padre violento per difendere se stesso, il fratello Loris e sua mamma. Recentemente sono stati resi noti alcuni audio in cui si sente la voce dell’uomo che minaccia con parole gravissime sua moglie: “Non ho niente da perdere, faccio fuori te e tutta la tua generazione“.
La Corte d’Appello del Tribunale di Torino, nei giorni scorsi, ha emesso la sentenza su Alex Pompa, condannando il ragazzo a scontare 6 anni, due mesi e venti giorni di carcere per l’omicidio volontario di suo padre, Giuseppe Pompa. Reato aggravato dal rapporto di parentela che intercorreva tra i due, padre e figlio.
Questa sentenza di secondo grado ha di fatto ribaltato quella di primo grado, in cui Alex era stato completamente assolto, poiché gli era stata riconosciuta la legittima difesa.
In questo caso, la Corte ha anche ordinato la trasmissione degli atti alla Procura, per valutare le testimonianze rese durante il primo processo da Loris e Maria, fratello e mamma di Alex.
Ciò significa che se dovesse essere essere accertato che le suddette testimonianze non siano state veritiere, si prospetterebbe una condanna anche per gli altri due membri della famiglia.
Gli audio shock del padre di Alex Pompa
In aula, durante il processo, sono stati fatti ascoltare alcune registrazioni audio che riportano la voce di Giuseppe Pompa, mentre minaccia gravemente la moglie Maria e i suoi figli. Frasi scioccanti, che inevitabilmente fanno rabbrividire.
“Non ho niente da perdere, te lo garantisco, ti faccio fuori a te e la tua generazione di m***a“. Oppure: “Quanto è vero Dio, vengono i Carabinieri ma non arrivano in tempo“. O ancora: “La prima che faccio fuori sei te e tutta la tua razza di m***a, vediamo se marcisco in carcere, ma uscirò prima o poi“.
La sentenza di secondo grado è stata accolta da Alex, suo fratello Loris, sua madre Maria e dal loro avvocato Claudio Strata con stupore e rabbia. Il Legale ha già annunciato che ricorreranno in Cassazione. Loris, intervistato da Fanpage.it, ha invece detto:
Oggi provo tristezza, perché oltre ad aver vissuto un inferno per più di 10 anni, ora questo processo. Alex ha difeso sua mamma, se stesso e me. Devo la mia vita ad Alex, senza di lui non saremo qua ma saremmo stati l’ennesimo femminicidio o strage familiare. Ci ha salvato la vita e l’ha salvata alla sua mamma, una donna, proprio come tutte quelle ammazzate dal compagno, come Giulia o come tante che ancora oggi soffrono.