Ancona, bimbo di 5 anni tolto alla famiglia, dopo che sua madre è venuta a mancare

Un bambino di 5 anni è rimasto orfano di mamma. E il comune ha deciso di non darlo in affidamento al padre e ai fratelli, perché non adatti. Il paese è in rivolta.

In un paesino in provincia di Ancona sono tutti ancora sotto choc per la decisione del comune di non affidare alla sua famiglia, un bambino di 5 anni rimasto orfano della mamma. Il giorno dopo il suo funerale, infatti, il piccolo è stato portato in una comunità di Ancona. Secondo le autorità il padre e i due fratelli maggiorenni non sarebbero in grado di prendersi cura di lui.

bambino di 5 anni

Il suo paese oggi è in rivolta. I genitori degli amichetti del bambino non ci stanno e protestano contro il provvedimento del Comune, che ha deciso di trasferire il bambino che frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Il piccolo è stato portato via dagli operatori e trasferito al Ceis di Ancona, una comunità educativa che si occupa in particolar modo dei minori.

Il sindaco del suo paese ha preso questa decisione perché, come si legge nell’ordinanza emanata dal comune, “è necessario tutelare l’integrità fisica e psichica del minore e allo stato attuale né il padre, né altri componenti del nucleo familiare sono in condizione di poterlo fare”.

Non solo tutto il paese protesta. Anche uno dei fratelli del piccolo grida tutto il suo dolore per questa decisione, sottolineando che lo hanno portato via senza permettere a nessuno della famiglia di salutarlo. “Ci è stato solo riferito che Francesco sta bene, ma non sappiamo se e quando potremmo rivederlo: così è tutto molto complicato in un periodo già estremamente difficile per la morte di mia madre», spiega il ragazzo con la voce rotta dalla commozione, che ci tiene comunque ringraziare le tante persone in questi giorni vicine alla famiglia“.

Adesso con tutta probabilità sarà avviata una raccolta firme per poter riportare a casa il bambino, permettendogli anche di finire l’asilo. Anche perché i suoi compagni chiedono ogni giorno di lui e per i genitori è difficile spiegare loro perché non possono più giocare come prima con il loro amichetto del cuore.