Arrivati i risultati dell’autopsia eseguita sul corpo del neonato trovato morto nella nave da crociera
Neonato trovato morto nella nave da crociera, arrivati i primi risultati dell'autopsia: ecco cosa ha scoperto il medico legale
Il medico legale in queste ultime ore è riuscito ad inviare la relazione dell’autopsia eseguita sul corpo del neonato di appena 2 giorni, trovato senza vita nella nave da crociera. Visto il risultato, il Gip ha anche deciso di scarcerare sua madre e le sue due colleghe e compagne di stanza.
Sull’accaduto gli inquirenti stanno portando avanti tutte le indagini del caso. Sono ancora tante le domande a cui devono trovare una risposta. La donna di 28 anni, di origini filippine, ha spiegato che sapeva della gravidanza, ma non sapeva di essere vicina al parto.
Da ciò che ha scritto il medico legale nella sua relazione, il piccolo sarebbe deceduto per cause naturali. Di conseguenza, hanno deciso di derubricare nei confronti della madre, dall’accusa di delitto a quella di abbandono di minore. Infatti, grazie anche ai risultati dell’esame autoptico, il Gip avrebbe anche disposto la sua scarcerazione e con lei anche le sue due colleghe, che l’hanno aiutata a tenere nascosta la gravidanza.
La donna durante l’interrogatorio, con l’aiuto di un traduttore ha spiegato che lei aveva intenzione di partorire a Nizza. Aveva nascosto a tutti di essere incinta, poiché aveva paura di perdere il lavoro. La nave Silver Whisper era partita da Civitavecchia ed era diretta in Francia. Lei infatti era convinta di riuscire a partorire a Nizza.
Il racconto della madre del neonato del neonato deceduto sulla nave da crociera
Le sue due colleghe inoltre, l’avrebbero aiutata a tenere nascosta la gravidanza ed anche a nascondere il piccolo, mentre loro erano impegnate nei loro turni di lavoro. Infatti è proprio per questo che il Gip anche per loro ha deciso di non continuare con l’accusa di delitto.
La mamma ha spiegato che lei nei suoi due giorni di vita, la lavato, accudito e gli ha anche dato da mangiare. Aveva deciso di chiamarlo Tyler. Tuttavia, lei aveva intenzione di rimandarlo al suo paese d’origine, con il suo ex compagno, poiché lei non poteva affatto prendersene cura. Lo teneva nascosto nell’armadietto per non farlo cadere, mentre lei non era in stanza.
Ha spiegato che non poteva crescerlo, perché doveva già prendersi cura della sua famiglia composta da circa 6 persone. Il Gip grazie anche ai risultati dell’autopsia, potrebbe aver deciso di cambiare il reato di cui è accusata, da delitto, ad abbandono di minore. Ci saranno a breve ulteriori aggiornamenti del caso.