Badr Boudjemai, il papà ucciso per strada: le parole del collega accusato
Si chiamava Badr Boudjemai il cameriere di 41 anni freddato in strada a Palermo: il collega accusato nega le accuse
Si chiamava Badr Boudjemai il cameriere di 41 anni freddato in mezzo alla strada a Palermo. Gli agenti di polizia che indagano sul suo decesso hanno già fermato un collega, con cui l’uomo ha avuto diversi screzi sul posto di lavoro. L’uomo è stato raggiunto nella notte tra venerdì e sabato scorso, mentre tornava a casa dopo aver finito di lavorare in un ristorante in zona Porto. Ci sarebbero anche le immagini di alcune telecamere di sorveglianza.
Badr Boudjemai è deceduto a causa di tre colpi di pistola, che, secondo l’accusa, sarebbero stati sparati da un cameriere tunisino di 31 anni. Anche lui lavorava nello stesso locale dove il 41enne era stato assunto. Ci sarebbero delle immagini delle telecamere di sorveglianza che lo incastrerebbero.
L’uomo è stato interrogato a lungo in Caserma, presso il comando provinciale di Palermo. Gli investigatori hanno interrogato e sentito altre persone. Non si sa ancora se sia stata recuperata o meno l’arma del delitto. E, al momento, non si conosce ancora il movente.
Secondo quanto emerge da fonti investigative, i due colleghi avrebbero avuto alcuni screzi sul posto di lavoro, che potrebbero essere il movente dell’omicidio del 41enne, da parte dell’uomo di origini tunisine.
Le telecamere avrebbero registrato tutta la scena, che ha avuto luogo vicino alle Poste Centrali: due i colpi sparati con un revolver alle spalle e uno alla nuca a distanza ravvicinata. Il Pm Vincenzo Amico ha già emesso un provvedimento di fermo.
Badr Boudjemai lascia la moglie e due bambini piccoli
Badr Boudjemai era sposato e aveva due figli molto piccoli. Prima di perdere la vita, aveva scritto alla moglie per avvisarla che stava tornando a casa, come faceva sempre a piedi. Abitava con la famiglia nella zona della stazione centrale.
Il datore di lavoro parla di un uomo che “non aveva mai creato alcun problema, era carismatico, affabile. In città in tanti lo conoscevano perché aveva già lavorato in via Maqueda, non perdendo mai quel suo sorriso che tutti ricorderemo“.
L’accusato dichiara di essere innocente
Non mi rovino la vita per un cliente in meno. Non c’entro nulla.