Bambina di 21 mesi muore dopo un’operazione al palato

PESCARA: bambina di 21 mesi, muore all'interno dell'ospedale. Indagati medici ed infermieri.

L’orribile tragedia è avvenuta pochi giorni fa, all’ospedale di Pescara. Una bambina di ventuno mesi, è morta lo scorso 3 luglio, a causa di una crisi respiratoria, in seguito ad un intervento per la ricostruzione del palato. Era nata con il labbro leporino. Dopo l’operazione, la piccola ha avuto la crisi e non ha mai ripreso coscienza, riportando anche danni celebrali permanenti.

E’ stata ricoverata in terapia intensiva il 28 giugno, finché pochi giorni fa, si è spenta per sempre.

L’ASL di Pescara ha richiesto immediati accertamenti all’interno della struttura sanitaria. Anche la Procura ha aperto un fascicolo ed indagato su tutti i responsabili dell’ospedale.

E’ stata eseguita l’autopsia sul piccolo corpicino, richiesta al pm Fabiana Rapino, ieri pomeriggio e dopo cinque lunghe ore, il medico Cristian D’Ovidio ha dichiarato che la bambina è morta per via dei gravi danni encefalici, riportati dopo la crisi respiratoria.

Adesso, insieme ad altri due esperti, Michele Scesi e Ascanio Martino, nominati dalla Procura, dovrà presentare, entro 90 giorni, una relazione, in cui verranno riportate eventuali colpe e responsabilità di tutti i medici e gli infermieri indagati all’interno dell’ospedale.

La crisi respiratoria dopo l’operazione chirurgica, è stata inaspettata ed inspiegabile. Purtroppo il cervello della bambina è rimasto senza ossigeno e questo ha comportato gravi danni celebrali.

La bambina ha resistito, dal 28 giugno, fino allo scorso 3 luglio, attaccata costantemente ai macchinari.

I suoi genitori vogliono una spiegazione, non accettano quello che è accaduto ed hanno sporto denuncia contro l’ospedale. Sono difesi dall’avvocato Torricelli.

La famiglia risiede a San Salvo, in provincia di Chieti.

Dopo la relazione dei medici, si avranno ulteriori notizie riguardo la vicenda.

Una tragedia troppo dolorosa per due genitori. La piccola avrebbe dovuto soltanto vivere una vita normale, dopo la ricostruzione del palato, ma la vita è ingiusta e il destino, spesso, gioca brutti scherzi.