Bambino rapito dalla mamma a Aosta, la notizia che tutti aspettavano arriva pochi minuti fa

Il bambino era stato affidato agli zii su ordine del Tribunale dopo "una serie di maltrattamenti". Pare che la madre non si prendesse cura di lui.

È durata poco la paura per il piccolo. Infatti, dopo un giorno dalla sua scomparsa, il bambino di quasi cinque anni che era stato rapito questo giovedì proprio dalla madre ad Aosta è stato ritrovato a Barge. L’incubo, dunque, sembrerebbe finito. Cosa è successo dunque in queste terribili 24 ore?

volante polizia repertorio

La Questura di Aosta ha contattato ieri, nella tarda serata di venerdì, alle 22, alcuni familiari del piccolo. Racconta Valery Lucci, zia materna del bambino, che sono stati informati che “Muhammed Lamin Camara era stato trovato a Cuneo”. A quel punto è partita la corsa per andare dal bambino.

Bambino rapito ad Aosta

Siamo partiti immediatamente e, con grande sollievo, abbiamo visto che il piccolo stava bene. Non abbiamo incontrato la madre, Fatoumatta Ceesay. Muhammed ha dormito per tutto il viaggio e siamo arrivati a casa alle 4 del mattino. Da allora non ha ancora parlato.

Il bambino è stato fortunatamente rintracciato nell’abitazione di un conoscente della madre. Le ricerche si sono attivate subito dopo il rapimento. Per prima cosa si è agito per localizzare rapidamente il cellulare della madre, che è stato rintracciato a Torino. La zia del piccolo racconta che “le forze dell’ordine hanno continuato a seguire il segnale in tempo reale, arrivando così a Cuneo”. Si è trattato di un vero e proprio inseguimento tra il digitale e il reale.

Il bambino era stato affidato agli zii su ordine del Tribunale dopo “una serie di maltrattamenti”. Pare infatti che la madre non si prendesse più cura di lui, “non lo nutriva e trascurava la sua igiene personale,” come spiega la zia di Châtillon. Insomma, un quadro davvero problematico che va indagato e compreso per agire al meglio per la salute e la tutela del bambino.

Bambino rapito ad Aosta, decisione del tribunale

La fuga è avvenuta dalla casa per donne in difficoltà di Aosta dove la madre viveva, durante un incontro settimanale programmato da un’équipe dei Servizi sociali, sempre su autorizzazione del Tribunale dei Minori. La visita non doveva avere luogo in modalità protetta, ma libera, dopo una valutazione delle capacità della madre, ma con la presenza di un educatore solo al momento del passaggio del bambino dagli zii alla madre.

Il bambino, comunque, sta bene. Adesso è stato riportato dalla squadra mobile di Aosta, in collaborazione con quella di Cuneo, sotto il coordinamento della procura di Aosta.