Bambola cinese de “Le Fatine” ritirata dal mercato

Il Ministero della Salute ritira dal mercato la bambola cinese de "Le Fatine" per rischio di presenza sostanze tossiche per la salute.

Il Ministero della Salute ritira dal mercato la bambola cinese de “Le Fatine” per rischio di presenza sostanze tossiche per la salute.

Il Ministero della Salute ha ritirato dal mercato la bambola de “Le Fatine” per rischio di presenza di sostanze tossiche.

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La bambola è prodotta in Cina con codice a barre 8-033641-040595 e numero lotto 105, è stata ritirata per rischio chimico.

Nel giocattolo sarebbe stata individuata una concentrazione eccessiva di ftalati che sono sostanze potenzialmente pericolose per l’apparato riproduttivo dei bambini. Il Ministero della Salute aggiunge: “Non utilizzateli o restituiteli”.

L’avviso è stato pubblicato sul sito del Ministero della Salute lo scorso 13 febbraio. È stato deciso di ritirare dal mercato una delle bambole de “Le fatine” per rischio chimico. Secondo gli esperti, all’interno ci sarebbe un’ eccessiva presenza di ftalati.

L’oggetto di richiamo è il gioco prodotto da Ya Dasi Toys Factory – a Shantou City, in Cina, con codice a barre 8-033641-040595 e numero lotto 105, importato in Italia da Giaquinto Giocattoli SRL, con sede a Vitulazio, in provincia di Caserta.

Sulla nota del Dicastero si legge: “Il campione, esaminato presso il Laboratorio chimico S.C. di Medicina del Lavoro Ospedale di Desio risulta non conforme per presenza di ftalati vietati dal Regolamento REACH, allegato XVII punto 51 e 52: riscontrati fino al 12,81% DEHP quando il limite ammesso è 0,1%”.

Chiunque abbia già acquistato la bambola è stato invitato a restituirla presso il punto vendita dove la si è acquistata ed è consigliato a tutti di non farla utilizzare ai bambini.

Gli ftalati sono uno dei composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche che servono per migliorare la flessibilità è la modellabilità degli oggetti.

Sono considerati pericolosi perché possono alterare il sistema riproduttivo. È possibile trovarli nei cosmetici, nei contenitori per alimenti, negli smalti e persino nei giocattoli come è accaduto in una delle bambole ritirate dal mercato.