Barbara Capovani, donati gli organi: un rene salva la vita a un bimbo

Altri organi sono già stati espiantati per salvare altre vite

Un ultimo gesto d’amore verso persone sconosciute che attendevano da tempo la speranza di ricevere un organo. Torniamo a parlare di Barbara Capovani, perché sono stati donati gli organi della psichiatra al quale un suo ex paziente ha messo fine alla sua vita, già fermato dalle forze dell’ordine. Un rene della donna ha salvato la vita di un bimbo che da tempo ormai attendeva il trapianto.

La psichiatra ha perso la vita per mano di un suo ex paziente. Venerdì scorso, nel tardo pomeriggio, l’uomo, che i residenti del luogo consideravano una mina pronta a deflagrare, l’ha attesa fuori dal reparto dell’ospedale Santa Chiara di Pisa dove lavorava.

La famiglia di Barbara, sconvolta per quanto accaduto, ha acconsentito all’espianto dei suoi organi, che serviranno per salvare la vita di altre persone. Come uno dei suoi reni, che è stato trasportato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per aiutare un piccolo paziente malato.

Uno dei reni asportati dal corpo della dottoressa è già stato trapianto nel corpo do in bambino dell’ospedale pediatrico romano, che da tempo attendeva un organo compatibile. Grazie al gesto d’amore della famiglia della psichiatra, ora si è riaccesa la speranza di una vita migliore per il paziente del Bambino Gesù di Roma.

Fonti mediche sottolineano che anche altri organi sono già stati donati. Come il fegato di Barbara Capovani, che ha raggiunto Milano per un trapianto d’urgenza. Ed è come se la dottoressa avesse fatto il suo lavoro fino all’ultimo, anche dopo aver lasciato così tragicamente questo mondo.

Barbara Capovani Gianluca Paul Seung

Barbara Capovani, donati gli organi: la famiglia ha acconsentito all’espianto

L’espianto degli organi si è concluso nel pomeriggio di lunedì. Poche ore dopo i reni, il fegato, il cuore e i polmoni hanno raggiunto gli ospedali dove alcuni pazienti li attendevano per tornare a vivere.

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Michele Bellandi, suo compagno, parla di un ultimo atto di generosità da parte della donna pisana che non ha mai avuto paura di niente e che avrebbe tanto voluto cambiare le cose nel suo campo.