Bimba calabrese di 2 anni morta di Covid: i funerali della piccola Ginevra a Mesoraca

Addio piccolo angelo

A Mesoraca, comune in provincia di Crotone in Calabria, tutti si sono stretti alla famiglia della piccola Ginevra in occasione dei funerali della bimba calabrese di 2 anni morta di Covid in ospedale a Roma. La corsa nella capitale non è basta a salvare questo piccolo angelo volato in cielo troppo presto. I genitori, positivi anche loro, non hanno potuto salutare in chiesa la figlioletta.

Lutto per la perdita di una figlia
Fonte foto da Pixabay

Ginevra Sorressa è morta a solo due anni a causa di un’infezione da Covid-19 che non le ha dato scampo. L’ultimo addio nel suo paese in Calabria è doloroso e straziante, con la zia che cade a terra: troppo il dolore per la perdita della loro piccola gioia.

La bara bianca nel carro funebre è accompagnata dal silenzio, rotto solo da urla strazianti e pianti. Tutta la comunità partecipa commossa, con palloncini rosa attaccati ai balconi, alle finestre, alle porte, per mostrare vicinanza alla famiglia e salutare questo piccolo angelo.

Ginevra non c’è più. È morta per polmonite dopo aver contratto il nuovo coronavirus. Mamma Rossella e papà Giuseppe sono positivi, proprio come lei. E sono in isolamento: non hanno potuto partecipare all’ultimo saluto a Ginevra.

I funerali si sono svolti in forma privata come richiesto dalla famiglia. Ma nel piazzale del convento cittadino Ecce Homo in molti hanno voluto far sentire la loro vicinanza, anche perché tutti in paese si conoscono e conoscono bene la famiglia.

Lutto
Fonte foto da Pixabay

Bimba calabrese di 2 anni morta di Covid: le parole del sindaco di Mesoraca

Annibale Parise, primo cittadino della città, che ha seguito fin da subito le vicende della piccola, parla di colpe. Come dell’assenza di un reparto di terapia intensiva pediatrica all’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Se ci fosse stato magari Ginevra si sarebbe salvata.

Bara bianca di un minore

Se ci sono delle ombre vanno chiarite, ma una verità è venuta già fuori: una regione che non garantisce una sanità, che non garantisce la salute ai bambini, è una regione, uno Stato, che non assolve ai propri compiti. Siamo tutti colpevoli.