Bimba di 2 anni positiva ricoverata in ospedale

Come sta la bimba di 2 anni risultata positiva al coronavirus?

L’infezione da nuovo coronavirus colpisce sempre più giovanissimi e anche bambini in tenera età. L’Ausl di Reggio Emilia ha confermato il ricovero di una bimba di 2 anni positiva alla Covid-19. Pochi sintomi leggeri, poi le condizioni di salute che si aggravano e la necessità del ricovero in ospedale. Quali sono le sue condizioni di salute oggi?

Proteggersi dal covid
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Negli ultimi giorni la piccola di 2 anni risultata positiva al virus ha dovuto ricorrere a un ricovero in ospedale. La bambina ha lamentato qualche piccolo sintomo leggero e i medici hanno preferito il ricovero in pediatria in via precauzionale, visto che la malattia si aggravava.

I medici fanno sapere che con tutta probabilità sarà dimessa a breve. Ma quello che preoccupa oggi è proprio il fatto che sempre più bambini sono affetti dalla patologia anche con sintomi gravi, a causa delle varianti.

Raffaele Donini, assessore regionale alla salute, in occasione della seduta congiunta della commissione Politiche per la salute e politiche sociali a Reggio Emilia, spiega:

La variante inglese è indubbiamente un problema. Nelle ultime due settimane in Emilia-Romagna abbiamo registrato 3233 positivi tra alunni e studenti e 483 tra il personale scolastico.

Isolamento fiduciario a casa
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Bimba di 2 anni positiva al coronavirus: le varianti preoccupano i pediatri

E preoccupano anche i sindaci. Luca Vecchi si sta domandando in particolare in merito alla chiusura delle scuole, per mandare tutti i bambini, non solo i ragazzi grandi, in DAD al 100%, a esclusione degli asili nidi e delle scuole materne, come previsto dai colori più allarmanti della tavolozza di rischio dei DPCM.

Bimba di 2 anni positiva
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Secondo i dati resi noti, sono in tutto 6080 i bambini, ragazzi, insegnanti e gli emiliano-romagnoli che hanno avuto il Coronavirus, con un aumento quasi del 70% rispetto al mese di gennaio. Nelle ultime due settimane l’incidenza è superiore ai 350 casi ogni 100mila ragazzi tra i 6 e i 18 anni, mentre di 250 casi negli under 5