Bimbo autistico escluso dalla recita natalizia della scuola

Un bambino autistico di 5 anni è stato escluso dalla recita natalizia perché non riusciva a restare in fila e a parlare come tutti gli altri compagni.

Un bimbo autistico è stato escluso dalla recita natalizia della sua scuola, la mamma aveva persino versato la quota per comprare i dolci e fare un regalo al personale scolastico ma poi è arrivata l’amara scoperta.

Suo figlio di 5 anni che soffre di autismo, è stato escluso dalla recita natalizia perché non riusciva a restare in fila e a parlare come tutti gli altri compagni.

La notizia sta circolando in questi giorni ed è accaduto in provincia di Napoli.

La mamma del piccolo bimbo autistico affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo, è venuta a questa conoscenza tramite un gruppo su WhatsApp delle mamme. Suo figlio sarebbe stato escluso dalla recita e che la maestra l’avrebbe coinvolto solo dopo essersi confrontata con lei.

La donna è andata su tutte le furie e la maestra le ha voluto spiegare i motivi della sua scelta, attraverso un messaggio le ha spiegato che suo figlio non parla, non sa stare in fila e non partecipa.

Il bambino frequenta una scuola privata nel napoletano composta da 16 bimbi, tutti parteciperanno alla rappresentazione tranne il bimbo autistico. La mamma, in lacrime, ha spiegato: “Lo so che il mio piccolo non avrebbe partecipato so che non parla e non riesce a stare in fila, non c’e bisogno che lo sottolineasse la maestra, ma per me era importante anche solo vedere il suo nome su quella lista e vederlo quel giorno lì, a saltare e divertirsi a modo suo, a vedere quel suo sorriso dolce, sogno infranto da chi lo ha emarginato invece di integrarlo”.

È intervenuta la dirigente scolastica che ha voluto giustificare il tutto spiegando che il bambino non sia stato ancora inserito nella legge 104 e quindi l’insegnante di sostegno deve trattarlo come un “bambino normale”. La mamma del piccolo ha dichiarato: “È vero, mio figlio non ha la 104 e l’insegnante di sostegno ma questo lo sanno benissimo poiché sono in possesso della diagnosi funzionale e di tutte le certificazioni ufficiali, anche della struttura dove il bambino è in cura e, soprattutto, poiché il piccolo non è autosufficiente, oltre alla retta ricevono un extra per assisterlo nei suoi bisogni primari”.