Bimbo di 2 anni cade in un pozzo. Corsa contro il tempo per salvarlo
È successo in Spagna. Si sta facendo di tutto per salvare il piccolo Yulen.
Ore drammatiche che fanno rivivere la tragedia quella del piccolo Alfredino Rampi di Vermicino. La Spagna è con il fiato sospeso per Yulen, un bimbo di 2 anni e mezzo, caduto ieri nel primo pomeriggio in un pozzo di prospezione largo 25 centimetri e profondo 110 metri, mentre giocava nella proprietà di un familiare nella Sierra di Totalan vicino Malaga.
Ed è subito scattata la contro il tempo per salvarlo. Per tutta la notte oltre 100 persone fra vigili del fuoco, protezione civile, guardia civile, hanno cercato invano di contattare il bimbo. Il robot sceso con telecamere non è riuscito ad andare oltre i 78 metri, a causa di una frana. Le dimensioni ridotte della circonferenza del pozzo in cui è precipitato il piccolo Yulen impediscono ai soccorritori di calarsi all’interno. Il robot inviato da un’impresa tecnologica, che ha realizzato numerose immersioni, ha intercettato questa mattina solo il sacchetto di caramelle che il bambino aveva con sé al momento della caduta, ma non è riuscito ad andare oltre i 78 metri.
Angoscia senza fine per i genitori, due ventenni di Malaga, che al momento dell’accaduto erano con alcuni parenti a preparare una paella nella proprietà di un familiare nella zona fra il ruscello di Ola e il fiume Totalan, vicina al dolmen Cerro de la Corona, nella Sierra di Totalan, vicino Malaga. Yulen giocava con un altro bambino nel campo, quando è precipitato nel pozzo di prospezione dell’acqua, profondo 110 metri e senza recinzioni. A dare l’allarme, fra grida disperate, uno dei familiari che lo ha visto cadere.
Secondo testimonianze di membri delle squadre di salvataggio, citate dai media, il pianto flebile del bambino, inizialmente udibile, è cessato. “Non saranno risparmiati mezzi nell’operazione di salvataggio”, ha dichiarato ai media il viceprefetto di Malaga, Maria Gamez. “Con l’aiuto dei tecnici valutiamo tutte le alternative per salvare il bambino e rimuovere il tappo di terreno del pozzo, provocato a un’ottantina di metri probabilmente da una frana”.
Nelle operazioni sono impegnate un centinaio di unità del Conzorzio provinciale dei vigili del fuoco, della Protezione Civile, della Squadra di Salvataggio e Intervento di Montagna (Ereim), della polizia e della guardia civile, così come sub dell’istituto armato, dato che non si sa ancora se ci sia acqua nel fondo della cavità di prospezione. Dal premier Pedro Sanchez, alla presidente in funzione dell’Andalusia, Susana Diaz, le autorità spagnole seguono gli sviluppi dell’operazione di salvataggio attraverso la copertura in diretta dei media e hanno inviato messaggi di solidarietà e vicinanza ai familiari. “Un caso analogo avvenne nel 1981 a Vermicino – evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – quando il piccolo Alfredino Rampi cadde in un pozzo. A nulla valsero gli sforzi, andati avanti per tre giorni, di portarlo in superficie”-