Bologna, bambino di undici anni di origini cinesi, picchiato per strada

"Non si tratta del Coronavirus, qui si tratta di civiltà". Adesso parla anche il padre del bambino: "ha avuto paura, mia moglie è scossa". È successo a Bologna.

Lo spiacevole episodio si è verificato a Bologna e dimostra, ancora una volta, la psicosi Coronavirus, uno stato mentale che sta sovrastando l’essere umano. Le notizie che girano su social network, le discussioni sul web, sommate alla paura delle persone, stanno riempiendo la mente delle persone di informazioni anche false.

C’è chi non permette ad un cinese di entrare nel proprio negozio, chi non entra più in un negozio di cinesi e chi, come in questo caso, si sfoga su un cinese…

È accaduto, come già detto in precedenza, a Bologna. Un bambino di 11 anni, di origini cinesi, è stato picchiato da alcuni ragazzi. È stato proprio il sindaco, Virginio Merola, a denunciare quanto accaduto:

“Ho saputo di un grave, intollerabile, episodio accaduto ad un bambino 11 anni italiano, di origine cinese ed ho informato il Questore. Un’aggressione che pizzica a sfondo razzista da parte di alcuni ragazzi che hanno insultato e spintonato il bambino perché di origini cinesi. Per fortuna non si è fatto male. Qui non c’entra il coronavirus, c’entra la civiltà”.

Lo spiacevole episodio si è diffuso in ogni parte del web attraverso i social network e alla fine, è intervenuto anche il padre dell’undicenne, che ha dichiarato:

“Mia moglie è rimasta scossa, l’ha presa male. Per consolarla le ho detto di non dare troppo peso a quello che è accaduto, che si tratta solo di ragazzini. Ringraziamo il comune di Bologna per la solidarietà e l’aiuto che ci sta dando”.

L’uomo ha poi spiegato che suo figlio è nato in Italia, ma per la gente è un possibile infetto da tenere lontano.

Gli aggressori lo chiamavano virus e lo strattonavano, umiliandolo davanti a tutti.

“Quando è tornato a casa si vedeva che era spaventato, ma non ha detto nulla”.

Purtroppo la psicosi del Coronavirus sta coinvolgendo il mondo intero, compresa la stessa Cina. Diversi giorni fa è giunta la notizia, che nelle città cinesi, i cani e i gatti sono stati abbandonati e perfino lanciati dalle finestre, popo che un’esperta ha dichiarato che potrebbero aver contratto anche loro il Coronavirus .