Bonus di 20mila euro per chi si sposa in chiesa: la proposta di legge che fa discutere

La proposta presentata da alcuni deputati della Lega ha trovato il disaccordo dei partiti d'opposizione. Vediamo come funziona.

Sta facendo molto discutere una proposta di legge avanzata da 5 deputati delle Lega che prevede l’introduzione di un bonus per le coppie che intendono sposarsi in chiesa con rito religioso. La proposta è stata depositata lo scorso 13 ottobre e in molti dall’opposizione hanno gridato all’incostituzionalità della stessa.

La proposta prevedrebbe a partire dal 1° gennaio 2023 una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 20 per cento delle spese fino a un ammontare complessivo di 20.000 euro. La spesa per lo Stato, nella proposta di legge, è quantificata in 120 milioni per il 2023, 90 milioni per il 2024 e 85 milioni per il 2025.

Bonus 20mila euro matrimonio
Fonte: web

I requisiti per usufruire del bonus sarebbe: età delle coppie inferiore ai 35 anni, reddito complessivo non superiore a 23 mila euro, cittadinanza italiana da almeno dieci anni e il matrimonio va celebrato in Italia e ovviamente in chiesa.

Tra le motivazioni della proposta c’è quella di incentivare il settore del wedding che non si è ancora ripreso dal brusco stop subito dalla pandemia. “La mia proposta è volta a incentivare il settore del wedding che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no” – ha chiarito il primo firmatario della proposta Domenico Furgiuele annunciando di fatto la modifica alla prima idea.

Da Palazzo Chigi hanno chiarito che la proposta non è allo studio del Governo. “Nell’ambito di un quadro finanziario complesso, l’esecutivo è al lavoro per sostenere la famiglia con misure concrete e realizzabili, che saranno contenute nella legge di bilancio” – si chiarisce dall’esecutivo.

La proposta leghista aveva scatenato diverse polemiche sopratutto nei partiti d’opposizione. “Al di là della probabile incostituzionalità, si conferma che la Lega di Salvini è letteralmente fuori controllo” – ha twittato Carlo Calenda.