Brescia, medici albanesi festeggiano in hotel: multati e denunciati
Brescia, spiacevole episodio per il team di 10 medici albanesi che si trovavano in Italia per aiutare a combattere il Coronavirus: multati dopo festeggiamenti
Brescia, episodio sgradevole nella notte: il team dei medici albanesi arrivato in Italia per aiutare a combattere il Coronavirus è stato multato, i 10 stavano bevendo birra e ascoltando musica nella camera di albergo tutti insieme
Dopo vari schiamazzi il proprietario dell’albergo ha avvertito le forze dell’ordine che al loro arrivo hanno trovato gli specialisti assembrati in camera intenti a festeggiare il loro ritorno a Tirana previsto per oggi, le sanzioni della Polizia Locale sono arrivate fino a 500 euro
Nonostante infatti facciano parte del personale medico i divieti erogati in Italia con il lockdown sono validi anche per loro: inoltre oltre alle multe, come riporta La Stampa sono statti anche denunciati per resistenza e oltraggio, qualcuno di loro sembra aver reagito male all’arrivo della polizia tanto che ora sta indagando la Questura per fare chiarezza
Ora il direttore dell’albergo Regal Hotel & Apartments di Brescia, Luca Andriani, si sfoga e racconta come sono andate le cose in questi giorni: “Mi sono rivolto alle forze dell’ordine e lo rifarei, perché l’impegno in ospedale non giustifica la totale mancanza di correttezza e di rispetto per le regole”
“Il portiere di notte mi ha chiamato intorno a mezzanotte e mi ha detto che la festa continuava da ore, fra alcol e musica ad alto volume, suscitando le proteste degli ospiti delle altre camere, occupate in questo periodo esclusivamente da personale sanitario e dalle forze dell’ordine, in particolare carabinieri.
Nessuno aveva la mascherina e molti erano sul balcone a cantare e urlare, turbando la quiete pubblica. Il che è tanto più grave se si considera che l’hotel è proprio di fronte all’ospedale”.
“Erano una trentina tra medici e infermieri, sono stati ospitati nel nostro albergo per un mese e almeno dieci persone sono sempre state molto difficili da gestire – continua il direttore – Nonostante siano stati ripresi più volte, sia dal personale dell’hotel sia dalla Polizia locale durante i controlli periodici, creavano spesso assembramenti nelle stanze, nella zona della reception e anche sui balconi e all’esterno, dove si riunivano a fumare. E poi non indossavano le mascherine, lasciavano nelle camere chiazze di vomito da pulire, cercavano di accedere alla piscina chiusa per le norme anti Covid e così via”
La direzione dell’Albergo, stremata anche dalla situazione aveva fatto un esposto anche all’ospedale, spiegando:
“Nessuno ha ovviamente messo in discussione il loro operato in corsia, ma ci sembrava giusto segnalare il comportamento che tenevano all’esterno, soprattutto alla sera, quando erano spesso alticci e quindi ancora meno disponibili al confronto. Io capisco che i giovani abbiano il diritto di rilassarsi, specie dopo giornate di lavoro così stressanti, ma senza trascendere. Parliamo comunque di persone di 30 anni, non di ragazzini”