Calabria, Jole Santelli, presidente regionale, chiude tutti i confini: “non si entra e non si esce”

Jole Santelli, presidente della regione Calabria, decide di fare un passo drastico e chiude tutti i confini della regione: "Non si entra e non si esce"

Data l’emergenza sanitaria che tutta la Nazione sta vivendo in questo periodo, sono molti i cambiamenti radicali che la politica, a partire dai vertici del Governo fino alle istituzioni comunali, sta applicando per contrastare il più possibile un’ulteriore diffusione del virus. Tra queste, vediamo la decisione del presidente regionale della regione Calabria, Jole Santelli, che chiude tutti i confini: “non si entra e non si esce”.

Le misure che si stanno adottando in questi ultimi periodi sono sempre più restrittive e limitanti. Infatti, il Governo, insieme alle istituzioni di ogni genere, stanno cercando in tutti i modi di evitare un’ulteriore diffusione del morbo che ha invaso la nostra Nazione.

A questo proposito, vediamo il presidente regionale Jole Santelli, della regione Calabria, prendere una decisione molto drastica: decide di chiudere tutti i confini della regione e di non permettere né di entrare né di uscire. Gli unici motivi che permettono gli spostamenti sono quelli di lavoro e gravi motivi di salute.

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Ai trasgressori sarà imposta una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Il motivo principale che ha portato il presidente di regione ha fare un passo del genere è stata l’ondata di persone che dal nord, a causa della paura di contagio, sono tornati al sud, portando con loro il virus e diffondendolo anche nelle altre regioni meridionali.

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La governatrice si era attivata già prima del decreto su scala nazionale emanato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nella serata del 21 marzo. Infatti, Jole Santelli così ha detto:

“La mia ordinanza prevede, con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020, il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale. Si potrà entrare o uscire dalla Calabria solo per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute. Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni”.

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Un provvedimento simile era stato attuato anche da un altro presidente di Regione meridionale. Si tratta di  Vincenzo De Luca, governatore della Campania, il quale ha detto:

“Io sono per chiudere tutto e militarizzare l’Italia. La penso diversamente dal governo nazionale, mezze misure non risolvono il problema ma finiscono per aggravare le condizioni di vita dei cittadini. Sto preparando due ordinanze che sono in via di definizione. La prima per la chiusura di tutti i cantieri, salvo quelli essenziali, e la seconda che impone l’interruzione delle attività in 550 Comuni della Campania. Bisogna chiudere tutto, tranne i servizi essenziali”.