Cardito, omicidio del piccolo Giuseppe. I messaggi del fratello di Tony

CARDITO, omicidio del piccolo Giuseppe, il bambino ucciso di botte dal patrigno. Trovati i messaggi del fratello di Tony e foto incriminanti. Ecco cosa gli scriveva...

Aggiornamento sull’omicidio del piccolo Giuseppe, il bambino ucciso all’età di 7 anni a Cardito, dal compagno di sua madre Tony Brade, lo scorso 27 gennaio del 2019. Nel momento in cui è avvenuto l’omicidio, il patrigno era sotto effetto di sostanze stupefacenti ed ha iniziato a picchiare il piccolo Giuseppe e sua sorella Noemi, riducendola in fin di vita, sotto gli occhi della mamma, che non ha fatto nulla per fermarlo. Quest’ultima è stata infatti accusata di essere complice ed è stata arrestata.

 

In un anno le indagini sono andate avanti e tanti sono stati i dettagli raccapriccianti che sono venuti fuori, soprattutto quelli raccontati dalla piccola Noemi agli assistenti sociali, dopo essersi ripresa dal pestaggio. E’ stata proprio la bambina a raccontare che suo fratellino era stato ucciso da papà Tony. Spesso lui gli dava le botte, metteva la loro testa sotto l’acqua, li costringeva a fare cose orribili e quella sera li aveva picchiati con il manico della scopa.

Poco fa è giunto nuovo aggiornamento. Le forze dell’ordine hanno acquisito dei video e delle foto dal cellulare di Tony. Hanno trovato diverse conversazioni con il fratello Rafael, dove quest’ultimo arrabbiato, gli scriveva di quanto gli facesse schifo.

“Che hai combinato, hai fatto un altro guaio. Sei un animale, devi essere rinchiuso e devono buttare le chiavi. Tony mi fai schifo, ti taglierei la testa”.

Insieme a queste parole, sono stati trovati anche delle foto e dei video, alcuni dei quali testimonierebbero i segni delle percosse sui corpicini dei due bambini.

Anche le maestre della scuola dei due bambini, erano a conoscenza di ciò che accadeva in quella casa:

Il piccolo Giuseppe è stato trovato sul divano di casa sua, ormai senza vita, pestato a morte.

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La mamma dei bambini è rimasta lì, senza sapere cosa fare. È rimasta a guardare il suo compagno mentre stroncava via la vita di suo figlio.

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La prossima sentenza si terrà in aula il prossimo 19 febbraio del 2020.