“Per 18 anni avevo nascosto il mio aspetto, e per sforzarmi di assomigliare agli altri avevo smesso di somigliare a me”, Carlotta Bertotti commuove tutti con il suo racconto
Ha commosso il pubblico italiano raccontando la sua storia. L'infanzia per Carlotta Bertotti è stata difficile e dolorosa, finché un giorno..
La modella Carlotta Bertotti è stata ospite al programma televisivo Le Iene ed ha raccontato la sua storia. Tante persone faranno tesoro delle sue parole.
![la commovente storia di Carlotta Bertotti](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2023/04/Carlotta-Bertotti.jpg)
Per tanto tempo, la sua condizione ha influenzato negativamente la sua vita, portandola anche a sentirsi a disagio e a non riuscire a socializzare con le persone, soprattutto a scuola. Poi un giorno, Carlotta Bertotti si è guardata allo specchio ed ha accettato se stessa. Da quel momento la sua vita è cambiata ed è riuscita a realizzarsi e a trovare la felicità.
![la commovente storia di Carlotta Bertotti](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2023/04/Carlotta-Bertotti-1.jpg)
La modella è nata con una voglia sul viso, chiamata Nevo di Ota. A soli 8 anni, era cresciuta così tanto da coprirle la metà del volto. Era una bambina che si vergognava e che non riusciva a guardare le persone, per paura di essere giudicata e presa in giro.
Soltanto dopo aver compiuto 18 anni, ha capito che non era giusto continuare a nascondersi sotto strati di trucco e che anche lei era bellissima, così come ogni altra ragazza.
![la commovente storia di Carlotta Bertotti](https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2023/04/Carlotta-Bertotti-2.jpg)
Quando sono nata avevo un puntino nell’occhio, pensavano a un trauma da parto. Invece era un qualcosa destinato a crescere con me e a segnare per tutta la mia vita il mio volto. Prima di andare a scuola passavo le ore al trucco e indossavo una lente a contatto speciale per non essere costretta ad affrontare sguardi e domande. Avevo alzato un muro intorno a me.
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Un giorno però ho detto basta. Era estate e con tutti i miei amici in spiaggia, improvvisamente mi sono struccata e ho detto: ‘Notate qualcosa di strano?’ Niente. Silenzio. La liberazione. Così ho capito che non mi devo più nascondere e che posso usare la mia unicità per aiutare gli altri a esprimere loro stessi. Sentirsi diversi fa paura, ma lì ti puoi scoprire speciale. E quindi, se ti fissano, lasciali fissare.