“Per 18 anni avevo nascosto il mio aspetto, e per sforzarmi di assomigliare agli altri avevo smesso di somigliare a me”, Carlotta Bertotti commuove tutti con il suo racconto

Ha commosso il pubblico italiano raccontando la sua storia. L'infanzia per Carlotta Bertotti è stata difficile e dolorosa, finché un giorno..

La modella Carlotta Bertotti è stata ospite al programma televisivo Le Iene ed ha raccontato la sua storia. Tante persone faranno tesoro delle sue parole.

la commovente storia di Carlotta Bertotti

Per tanto tempo, la sua condizione ha influenzato negativamente la sua vita, portandola anche a sentirsi a disagio e a non riuscire a socializzare con le persone, soprattutto a scuola. Poi un giorno, Carlotta Bertotti si è guardata allo specchio ed ha accettato se stessa. Da quel momento la sua vita è cambiata ed è riuscita a realizzarsi e a trovare la felicità.

la commovente storia di Carlotta Bertotti

La modella è nata con una voglia sul viso, chiamata Nevo di Ota. A soli 8 anni, era cresciuta così tanto da coprirle la metà del volto. Era una bambina che si vergognava e che non riusciva a guardare le persone, per paura di essere giudicata e presa in giro.

Soltanto dopo aver compiuto 18 anni, ha capito che non era giusto continuare a nascondersi sotto strati di trucco e che anche lei era bellissima, così come ogni altra ragazza.

la commovente storia di Carlotta Bertotti

Quando sono nata avevo un puntino nell’occhio, pensavano a un trauma da parto. Invece era un qualcosa destinato a crescere con me e a segnare per tutta la mia vita il mio volto. Prima di andare a scuola passavo le ore al trucco e indossavo una lente a contatto speciale per non essere costretta ad affrontare sguardi e domande. Avevo alzato un muro intorno a me.

 

 
 
 
 
 
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Un giorno però ho detto basta. Era estate e con tutti i miei amici in spiaggia, improvvisamente mi sono struccata e ho detto: ‘Notate qualcosa di strano?’ Niente. Silenzio. La liberazione. Così ho capito che non mi devo più nascondere e che posso usare la mia unicità per aiutare gli altri a esprimere loro stessi. Sentirsi diversi fa paura, ma lì ti puoi scoprire speciale. E quindi, se ti fissano, lasciali fissare.