Caserta, lo facevano ogni volta che piangevano e le lasciavano senza cibo

CASERTA: arrestati due genitori. Ogni volta che piangevano, per le due sorelline, 3 anni e 6 mesi, solo botte. Lasciate anche senza cibo. Tutti sapevano.

Dopo qualche mese di indagini, da dicembre del 2918,  le forze dell’ordine hanno arrestato due genitori di Bellona, un comune italiano in provincia di Caserta. Una mamma di trentadue anni e un papà di trentacinque. I due sono accusati di maltrattamento di minore e violenza domestica. Due figlie, due sorelline, una di tre anni e una di appena sei mesi.

Tutto è iniziato quando la neonata, verso la fine del 2018, è finita in ospedale con alcune fratture. I due genitori hanno coperto l’accaduto, ma il team ospedaliero, ha avvertito come di prassi, le forze dell’ordine, per un sospetto, appunto, di violenza domestica verso la neonata.

La situazione economica della famiglia, non era delle migliori e le due sorelline venivano spesso lasciate senza cibo. Tuttalpiù mamma e papà, davano loro un po’ di latte e quando piangevano, venivano picchiate e la più piccola veniva scossa con forza e poi rimessa nel suo passeggino.

I medici infatti, hanno riscontrato nella bambina, lesioni e fratture che hanno fatto proprio pensare alla “sindrome del bambino scosso”.

Le due sorelline piangevano per fame, per i normali bisogni di due piccole della loro età, si comportavano da semplici bambine, ricevendo da mamma e papà, solo botte. La polizia da quell’allarme del 2018, ha cominciato a ricostruire il puzzle, interrogando anche amici, parenti ed insegnanti. C’era chi sapeva, chi sospettava, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciarli. La maestra, secondo quanto riportato, in aiuto alle forze dell’ordine, sarebbe riuscita a farsi raccontare gli orribili episodi, dalla più grande.

Dopo aver accertato la verità, le violenze e il fatto che venissero lasciate senza cibo, la polizia ha arrestato i due genitori.

Mamma e papà, tra di loro, si sono sempre coperti, nascondendo i danni che le piccole riportavano.

Attualmente si trovano in carcere e dovranno rispondere delle accuse.

Notizia in aggiornamento.