Chi erano Emanuele Capone e Nico Civitella, i due vigili del fuoco deceduti durante un’escursione
Due vigili del fuoco, Nico Civitella ed Emanuele Capone, sono morti durante un intervento di soccorso a Pennapiedimonte. Altri due colleghi sono stati salvati. Indagini in corso.
Un tragico evento ha scosso la comunità di Balzolo di Pennapiedimonte, in provincia di Chieti, dove due vigili del fuoco hanno perso la vita durante un’operazione di soccorso. Le vittime, Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi di 42 anni, sono stati coinvolti in un’escursione che si è trasformata in una situazione di emergenza. La serata di ieri ha visto un attivo dispiegamento di forze e mezzi per cercare di salvare quattro dispersi, ma purtroppo l’operazione ha avuto esiti fatali per i due soccorritori. Si prevede che venga effettuata un’autopsia sulle salme per chiarire le cause del decesso.

Dettagli sull’incidente a Balzolo
Il drammatico evento è iniziato intorno alle 19.35, quando la sala operativa dei Vigili del Fuoco di Chieti è stata allertata per un urgente intervento di recupero. Quattro persone erano scomparse durante un’escursione in una zona impervia di Balzolo. I vigili del fuoco, tra cui Civitella e Capone, sono stati impegnati nel salvataggio, ma durante le operazioni hanno perso la vita. I loro corpi sono stati rinvenuti all’interno di una forra, in un’area difficile da raggiungere, il che ha complicato le operazioni di recupero. Altri due membri del team di soccorso, Giulio De Panfilis di 32 anni e Gabriele Buzzelli di 48 anni, sono stati invece tratti in salvo e si trovano in buone condizioni.
Le autorità competenti, tra cui il Comando Provinciale Carabinieri di Chieti e il Reparto Carabinieri Forestale ‘Parco Nazionale Maiella’, sono state incaricate di svolgere ulteriori accertamenti. Gli investigatori si concentreranno non solo sulle circostanze dell’incidente, ma anche sui luoghi in cui si sono verificati i decessi, per raccogliere elementi utili a comprendere meglio la dinamica di quanto accaduto.
Operazioni di recupero e soccorso
Le operazioni di recupero dei corpi di Civitella e Capone sono state caratterizzate da notevoli difficoltà, date le condizioni impervie della zona. Gli operatori del soccorso alpino e dei vigili del fuoco hanno lavorato intensamente per trasferire le salme dall’area di ritrovamento a un luogo accessibile per l’atterraggio dell’elicottero del 118. Questo passaggio è cruciale per garantire che i corpi possano essere trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti in modo efficiente e rispettoso.
In loco si trovano anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori e sono stati assistiti dai sanitari del 118, presenti con diverse ambulanze. La situazione è particolarmente delicata, poiché la comunità locale è profondamente colpita dalla tragedia. Il Centro Coordinamento Soccorsi è stato attivato su disposizione del Prefetto di Chieti, Gaetano Cupello, per gestire l’emergenza e coordinare gli sforzi di soccorso. Anche il sindaco di Pennapiedimonte, Rosalina Di Giorgio, è intervenuto sul posto per offrire supporto e assistenza.
Supporto psicologico e reazioni della comunità
In risposta alla gravità della situazione, sono state messe a disposizione unità specializzate di supporto psicologico, sia da parte dei Vigili del Fuoco che di volontari della protezione civile. La comunità ha dimostrato grande solidarietà nei confronti delle famiglie colpite dalla tragedia, con molti cittadini che si sono uniti per offrire il proprio aiuto. Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha inviato unità provenienti da diverse regioni, tra cui Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio, per supportare le operazioni di recupero e per garantire che tutte le misure necessarie vengano adottate in un momento così difficile.
La situazione rimane sotto attenta osservazione da parte delle autorità, che continueranno a lavorare per accertare le cause di questo tragico incidente e per garantire la sicurezza di tutti coloro che si avventurano in aree impervie. La comunità di Balzolo e i vigili del fuoco di Chieti piangono la perdita dei loro eroi, ricordando l’importante lavoro svolto nella salvaguardia della vita umana.