Chi l’ha visto, il padre di Saman Abbas nega le accuse: “L’assassino è ancora libero”
Il legale del padre di Saman Abbas è intervenuto a Chi l'ha visto. L'uomo punta il dito contro lo Stato Italiano e nega ogni accusa
Il legale di Shabbar Abbas, padre di Saman Abbas, è intervenuto telefonicamente durante la trasmissione Chi l’ha visto, condotta da Federica Sciarelli.
Shabbar è stato catturato dalle autorità pakistane ed è in attesa per l’udienza dell’estradizione in Italia, che è già stata rimandata numerose volte.
L’uomo continua a ripetere di non aver commesso il delitto, attraverso il suo legale punta il dito contro lo Stato Italiano. Lo accusa di aver rinchiuso Saman Abbas in una comunità protetta, senza permetterle di vedere i suoi genitori e di aver trattenuto i suoi documenti per non farle lasciare l’Italia.
Tuttavia, i fatti non sono andati come dichiarato dal legale. Saman aveva denunciato la sua situazione alle autorità italiane. Non voleva cedere al matrimonio combinato e voleva essere libera di vivere la sua storia d’amore, nata sui social con un altro ragazzo di origini pakistane.
I documenti erano in possesso della sua famiglia e lei era tornata da loro per riprenderli. Quindi non per per scappare dalla comunità, come afferma il padre.
Non è Shabbar a doversi difendere, ma lo Stato italiano con le sue leggi. Ha recluso la ragazza in una comunità per gli studi superiori. La famiglia non voleva che ci andasse e non lo voleva neanche lei, tanto è vero che è scappata più volte per tornare dalla famiglia. Lo scontro era tra Saman e le autorità locali, che l’avevano messa nella comunità. Non permettevano ai genitori di incontrarla e di pregare come una musulmana.
Saman ha incontrato i genitori il 30 aprile 2021 e poi è tornata nella comunità. La verità è che quel giorno la ragazza era andata dai genitori per dire loro che voleva lasciare l’Italia per sempre, perché molti ragazzi sono spaventati dalla vita in comunità. Shabbar aveva deciso di lasciare il Paese, per questo ha comprato il biglietto per il Pakistan due o tre giorni prima. Saman ha detto loro che li avrebbe raggiunti presto, appena avrebbe avuto i documenti perchè la comunità italiana le aveva proibito di spostarsi.
L’avvocato ha poi precisato che se il corpo ritrovato nelle campagne a Novellara appartiene davvero a Saman Abbas, il vero colpevole è ancora a piede libero. Ha concluso la telefonata dicendo:
Lo Stato italiano ha convertito la morte della figlia in un omicidio d’onore, e hanno accusato l’intera famiglia. Lui vuole e merita che il vero colpevole finisca dietro le spalle.
Lo zio Danish ha puntato il dito contro la madre Nazia, ancora latitante. Nessuno sa dove si trovi la donna. È stato proprio l’uomo a far ritrovare il corpo di Saman e ad ammettere di averla seppellita con i due cugini.
Danish continua a ripetere di non averla uccisa e che che i due cugini gli hanno riferito che è stata la madre e moglie di Shabbar. Il processo per il delitto di Saman Abbas è iniziato il 14 febbraio.