“Chi sono davvero” Orrore di Villa Pamphili, l’uomo fermato rompe il silenzio
Rexal Ford, cittadino americano, arrestato in Grecia dopo il duplice omicidio di una donna e di una bambina a Villa Pamphili, grazie alla collaborazione tra le forze di polizia italiane e greche.
Un tragico evento ha scosso Villa Pamphili, un noto parco di Roma, nei giorni scorsi, ma le indagini hanno preso una piega decisiva. La polizia italiana ha annunciato l’arresto di un uomo sospettato di essere coinvolto in un duplice omicidio avvenuto nel parco. Grazie alla cooperazione tra le forze dell’ordine italiane e greche, il sospetto è stato localizzato e catturato all’estero dopo una fuga di appena 48 ore.

Le autorità, sotto la direzione della procura di Roma, hanno confermato che l’individuo arrestato è stato trovato su un’isola greca, dove si era rifugiato tra i turisti. Questo arresto è avvenuto pochi giorni dopo il macabro ritrovamento dei corpi di una giovane donna di 29 anni e di una neonata di sei mesi, rinvenuti nel parco di Villa Pamphili. L’operazione delle forze dell’ordine è stata facilitata da segnalazioni chiave e l’analisi di filmati di videosorveglianza, che hanno permesso di restringere il campo dei sospetti.
Villa Pamphili, chi è Rexal Ford
L’individuo arrestato è Rexal Ford, un cittadino statunitense di 46 anni. Ford aveva lasciato l’Italia l’11 giugno, prendendo un volo dall’aeroporto di Fiumicino diretto in Grecia. La sua cattura è stata possibile grazie alla localizzazione del suo telefono cellulare, che ha continuato a portare con sé durante la fuga. Gli investigatori sono riusciti a rintracciarlo sull’isola di Skiatos, dove è stato arrestato senza opporre resistenza.
Secondo quanto riportato dal procuratore aggiunto di Roma, Giuseppe Cascini, Ford ha affermato che la neonata deceduta sarebbe sua figlia. Tuttavia, al momento non ci sono prove scientifiche che confermino questa relazione di parentela. Saranno necessarie analisi del DNA per chiarire questo aspetto cruciale per le indagini. Il procuratore capo, Francesco Lo Voi, ha sottolineato come ci siano “robusti indizi” a carico di Ford, e ha già emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti.
Per arrivare all’identificazione di Ford, sono stati determinanti diversi indizi materiali e testimonianze. In particolare, un cappellino con visiera e un vestitino da bambina, trovati in un cassonetto vicino a Villa Pamphili, hanno giocato un ruolo chiave: gli stessi oggetti erano presenti in filmati di videosorveglianza registrati da mense per senzatetto, dove Ford e le vittime erano stati visti insieme nei giorni antecedenti al dramma. Inoltre, una segnalazione giunta al programma televisivo “Chi l’ha visto?” ha collegato Ford a un episodio di violenza avvenuto il 20 maggio, quando una pattuglia era intervenuta per una lite tra un uomo ubriaco e una donna, presumibilmente le stesse persone coinvolte nel tragico evento di Villa Pamphili.
Le indagini continuano per ricostruire i dettagli dei giorni e delle ore che hanno preceduto il duplice omicidio. L’arresto di Rexal Ford rappresenta un significativo passo avanti in una vicenda che ha profondamente impressionato l’opinione pubblica italiana. Si attende ora il processo di estradizione dell’uomo in Italia, dove dovrà rispondere di accuse gravi supportate da una rete di prove solide.