Chi sono le vittime dell’esplosione nella centrale idroelettrica nel bolognese

Vincenzo Franchina, Pavel Petronel Tanase e Mario Pisani: questi i nomi delle tre vittime accertate nell'esplosione a Suviana

Inizia ad essere più chiaro il quadro di quanto accaduto nella giornata di ieri alla centrale idroelettrica del lago artificiale di Suviana, nel bolognese, quando una tremenda esplosione si è verificata al piano – 9 della struttura. Quindici le persone che si trovavano nei locali interessati in quei tragici momenti, tre quelle che, purtroppo, hanno perso la vita. Chi sono le vittime.

Chi sono le vittime esplosione centrale di Suviana

Sono ancora in corso le operazioni di soccorso alla centrale idroelettrica di proprietà dell’Enel a Camugnano, in provincia di Bologna. Ieri, nel primo pomeriggio, una forte esplosione si è verificata nei locali situati al piano – 9 della struttura, causando gravi danni e coinvolgendo diversi operai che in quel momento, come emerso nelle ultime ore, erano impegnati in una fase di collaudo di un alternatore.

La difficoltà a raggiungere quai luoghi, situati a circa 40 metri sotto il livello della superficie del lago e completamente immersi, ha reso complicato stabilire con certezza chi fossero le persone rimaste coinvolte nell’incidente.

Chi sono le vittime esplosione centrale di Suviana
Vincenzo Franchina, una delle tre vittime.

Al momento si parla di tre vittime accertate, tre operai di 36, 45 e 74 anni, tutti trasfertisti che erano giunti al lago Suviana per il suddetto collaudo. Il primo, il più giovane dei tre, si chiamava Vincenzo Franchina ed era di Sinagre, in provincia di Messina, in Sicilia. L’uomo di 45 anni si chiamava invece Pavel Petronel Tanase, era originario della Romania ma viveva a Settimo Torinese, in Piemonte. Il terzo, il più anziano dei tre, si chiamava Mario Pisani ed era di Taranto.

Chi sono le vittime esplosione centrale di Suviana

Ci sono poi cinque feriti, tutti in gravi condizioni e trasportati d’urgenza negli ospedali di Bologna, Parma, Cesena e Pisa. Le loro testimonianze aiuteranno a capire cosa sia accaduto in quei tragici momenti.

Un altro tasto dolente è quello dei dispersi. Si tratterebbe di quattro operai di 37, 57, 59 e 69 anni. La speranza di trarre in salvo queste persone, come confermato anche dagli stessi Vigili del Fuoco impegnati nelle difficili operazioni, sono quasi nulle.

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