Chiara Carta, il papà contro la mamma che le ha portato via la figlia: Voglio giustizia, non odio
Queste le parole dell'uomo in merito all'omicidio della figlia
Per la scomparsa di Chiara Carta, il suo papà non prova odio nei confronti della mamma, che le ha portato via la figlia in un modo terribile. Però chiede giustizia. Queste le parole di Piero Carta, padre della 13enne che la madre, sabato 18 febbraio scorso, ha accoltellato nella loro casa di Silì, frazione di Oristano, in Sardegna.
Non conosco odio, neanche per chi ha commesso questa atrocità, ma attendo giustizia.
Queste le parole di Piero Carta. L’uomo era separato da tempo dalla mamma di Chiara. La donna, La 52enne Monica Vinci, sabato 18 febbraio 2023, ha deciso di portarle via per sempre la figlia. In una lettera scritta ai compagni di scuola della figlia, che frequentava la terza media, il padre ha voluto ringraziare i suoi amici per la vicinanza dimostrata.
Vi ringrazio per la solidarietà dimostrata nel momento più tragico della mia vita, la morte di una figlia che nessun padre vorrebbe mai vedere.
Piero Carta si rivolge alla preside, ai professori, ai compagni di classe che insieme a Chiara frequentavano la terza C dell’Istituto Comprensivo di Oristano. L’uomo dice di provare compassione, ma di volere giustizia per Chiara. Il loro rapporto era bellissimo, ma l’ex le ha portato via il suo fiore più bello.
Chiara Carta, il papà scrive una lettera di ringraziamento ai suoi compagni di classe
La ricorderò sempre come una ragazzina serena, educata e solare, che stava andando incontro alla vita, come tutte le ragazzine della sua età, amava ascoltare musica dei giorni nostri, rap e trapper, circondandosi di molti amici senza fare distinzioni.
Queste le parole del sottufficiale della Municipale di Oristano, che poi aggiunge:
Chiara era una ragazzina matura e ottimista. Quando capitava di prendere delle insufficienze a scuola, mi diceva: ‘Pà, quei voti li recupero’. Il nostro era un dialogare espansivo – continua Piero nella lettera – la ponevo al corrente dei possibili pericoli per la sua età, lei era consapevole e prontamente rispondeva ‘Lo so papà…io non faccio quelle cose!’, dimostrandomi sempre la sua maturità. Immagino il vostro dolore per aver perso un’amica e compagna di scuola. Il suo banco adesso è vuoto, ma son sicuro che lei è sempre lì con tutti voi. La sua anima è libera, appartiene non più a questa vita terrena, ma è un angelo del Signore. Io da padre continuerò a fare vivere il suo nome, non demorderò mai, sapendo che lei sarà la mia guida e la mia consolatrice sempre.