Chiara Gualzetti: malore per il papà, dopo la sentenza al killer di sua figlia
Un malore allo stomaco per Vincenzo Gualzetti: il papà di Chiara in ospedale nel giorno della condanna al killer di sua figlia
All’indomani della sentenza definitiva per il ragazzo che ha tolto la vita a sua figlia Chiara Gualzetti, il signor Vincenzo Gualzetti ha avuto un malore. Ricoverato all’ospedale di Bologna, ha spiegato che ciò è stato dovuto alla soddisfazione per la condanna, mista al dolore e allo stress di questi difficili mesi.
Ieri mattina, il signor Vincenzo Gualzetti ha accusato un fortissimo dolore allo stomaco e per lui è stato necessario un tempestivo ricovero in ospedale.
Tutto ciò, ha raccontato in un’intervista rilasciata ai giornalisti di Bologna Today, è stato probabilmente causato dallo stress degli ultimi mesi.
Ma anche dal dolore che ancora lo affligge per la tragica fine di sua figlia Chiara e dall’emozione provata nel momento in cui il Tribunale di Bologna, nella giornata di martedì, ha confermato la condanna al massimo della pena per il ragazzo che ha tolto la vita a sua figlia.
Il ragazzo dovrà scontare 16 anni e 4 mesi di reclusione nel carcere di Bologna. Confermata dunque la sentenza di primo grado dei mesi scorsi, alla quale era seguito un ricorso in appello da parte dei legali del giovane killer.
Siamo felici della sentenza, io l’ho saputo mentre ero al lavoro e sono scoppiato in un pianto liberatorio. Mia moglie stava facendo la spesa. Per noi è una grande vittoria, avevamo paura che potessero esserci sconti di pena ma per fortuna non è successo.
Queste le parole del papà di Chiara.
La tragica fine di Chiara Gualzetti
Era il 27 giugno del 2021 quando Chiara Gualzetti, una ragazza di soli 115 anni di Monteveglio, alle prime ore del pomeriggio era uscita di casa insieme a un suo amico di 16 anni.
Il coetaneo, per il quale la giovane aveva una cotta, con una scusa l’ha attirata in un punto nascosto del parco dell’Abazia di Monteveglio e lì, in preda ad un raptus folle, l’ha prima accoltellata e poi finita con calci e pugni.
24 ore più tardi, le forze dell’ordine hanno rinvenuto il corpo di Chiara e arrestato l’allora 16enne.
Interrogato, il ragazzo aveva confessato tutto e raccontato di aver agito perché spinto da una voce demoniaca che era nella sua testa.
Le perizie psichiatriche svolte nelle settimane e nei mesi successivi, avevano invece evidenziato nel ragazzo la completa capacità di intendere e volere e la totale assenza di rimorso per quanto aveva fatto.