Chiede un’ecografia a 102 anni ma non può farla
Chiede un'ecografia a 102 anni: "Non ci sono posti liberi, torni l'anno prossimo".
Chiede un’ecografia a 102 anni: “Non ci sono posti liberi, torni l’anno prossimo”. La figlia di una donna di 102 anni si è sentita dire al Cup “Torni l’anno prossimo”. La Regione Marche ha voluto precisare: “Rispettiamo i tempi di legge, le urgenze si fanno subito, l’esame della signora si può fare il 24 settembre”.
Una bizzarra vicenda accaduta nelle Marche, la figlia di una donna di 102 anni ha voluto denunciare quello che è successo a sua mamma. L’ultracentenaria aveva urgentemente bisogno di fare un’ecografia al fegato, così si è recata nell’ospedale Profili di Fabriano (Ancona) e l’operatore di turno le ha detto che non c’erano posti liberi non solo a Fabriano, ma in tutte le Marche e che sarebbe dovuta tornare il prossimo anno.
La denuncia della figlia di Ida Cucco di 102 anni: “A mia madre, ormai da quattro anni, è stato applicato un drenaggio biliare con cui convive. Periodicamente la sua situazione va controllata e nei giorni scorsi ci siamo rivolti ad un medico radiologo di Ancona che ha consigliato e sollecitato l’effettuazione di questa visita. Per lʼintero 2019 non ci sono posti liberi non solo allʼospedale di Fabriano, ma in tutte le Marche”. Secondo quanto dichiarato dalla Regione, invece, l’esame può essere effettuato entro quest’anno: “Visita disponibile già a settembre”.
La figlia dell’ultracentenaria ha dichiarato: “Se il contesto è davvero destinato a rimanere questo, la scelta obbligata sarà di rivolgersi agli esami a pagamento per i quali sono straconvinta si trovi posto nello spazio di pochissimi giorni”.
Dopo la denuncia della donna, la Regione Marche ha voluto precisare che la visita potrà essere effettuata entro l’anno, precisamente a settembre: “Abbiamo verificato con il Cup (Centro unico di prenotazione regionale) e la visita richiesta dalla signora è già disponibile il 24 settembre. La problematiche della signora Ida sono molto importanti per noi, perché lei rappresenta una fascia di cittadini, quella più fragile, che ci sta particolarmente a cuore”.